Crisi economica e cultura. Antonello Rapuano sceglie il Movimento 5 Stelle

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Antonello RapuanoAntonello Rapuano

La crisi economica ha portato, dal 2009, alla diminuzione progressiva delle risorse disponibili ha imposto agli amministratori locali misure di rigore nella spesa, soprattutto alle voci Cultura e Turismo.

Parte da questa considerazione il Movimento 5 Stelle di Benevento quando afferma di sentire forte l’esigenza di riappropriarsi dei Beni Culturali, “i nostri Beni Comuni, attraverso la ricerca di un’offerta culturale sanamente popolare, capace di diffondersi fino agli strati più rozzi e incolti, come affermava Gramsci”.

“Vogliamo valorizzare la nostra storia e i nostri luoghi” - continuano i grillini - “affinché la città possa diventare un museo a cielo aperto, pronto ad essere visitato tutto l’anno, grazie ad una politica culturale che, partendo dal basso, metta in collegamento addetti ai lavori ed imprenditori, che attivi risorse private, e che coinvolga il pubblico, rendendolo co-protagonista dell’evento”.

Per il Movimento 5 Stelle, infatti, dalla crisi si può uscire se si è capaci di formulare un giudizio, di operare una scelta, di cercare nuove strategie, nuove idee. L'M5S trova in Antonello Rapuano, noto artista beneventano, conosciuto anche a livello nazionale, il suo testimonial più importante sul versante della cultura.

Antonello Rapuano, nell'ambito della cultura, con una nota accusa infatti l'amministrazione uscente di non aver amministrato. “Ogni città ha grandi risorse” - afferma infattti Rapuano - “spesso più apprezzate fuori che sul suolo natio. La scommessa è andare a scovarle e dare loro spazi, piattaforme e occasioni: riscoprire le risorse interne, rafforzando l’identità locale attraverso nuove connessioni con la dimensione nazionale. L’aspetto che ha caratterizzato in negativo questa amministrazione, è stata la mancanza di politiche culturali a km 0, che avrebbero dovuto valorizzare le eccellenze locali, lasciandoci la testimonianza di un’esperienza amministrativa orientata al cambiamento”.

Per i 5 Stelle “Benevento può e deve trasformarsi in un cantiere di lavoro aperto, un luogo partecipato dove dare voce alla creatività e all’innovazione. Perché, come ha scritto il filosofo svizzero Alain de Botton, l’Arte ci aiuta a vivere meglio, grazie alla sua azione taumaturgica. L’arte è curiosità, stupore, è un freccia che regala un senso, che cura. È un balsamo, una splendida terapia contemplativa, una piccola luce lungo il cammino. L’arte, infatti, offre un contributo essenziale allo sviluppo della ricchezza di un paese, non solo da un punto di vista storico, culturale e sociale, ma anche terapeutico. L'arte può farci stare meglio, oltre che per la funzione consolatoria che possiede, come ci ricorda Adorno, soprattutto per la capacità che ha di trasmettere emozioni e farci conoscere meglio noi stessi”.

Isomma, per i grillini Benevento merita di diventare un epicentro artistico culturale che promuova e valorizzi i giovani talenti, una moderna Arcadia, culla di bellezza, accogliente e ispirata.

Quindi la stoccata ai protagonisti della politica beneventana degli ultimi anni, “che si propongono come i promotori di nuova rinascita culturale, sociale ed economica, sono gli stessi che hanno sprecato l’immane patrimonio culturale di Benevento. Una cecità insensata e disastrosa che ha decretato il fallimento dei loro progetti in tema di turismo e sviluppo. Benevento deve aspirare a diventare il luogo di concentrazione dell’esperienza storica e delle memorie del passato, e riappropriarsi di una forte rappresentatività, tipica delle città storiche di lunga tradizione, investendo sulla sua autenticità e sulla poliedrica moltitudine di significati presenti nel territorio”.

“Il nostro patrimonio di competenze di sapienza, di arte, di storia, di paesaggi e di enogastronomia” - continua Rapuano - “rappresenta un incredibile potenziale di turismo che se opportunamente indirizzato e “informato”, può contribuire all’accrescimento etico e materiale di cui la città ha bisogno.
L'assenza delle persone comuni dall’agone politico ha decretato quell'accumulo di potere e la realizzazione di quei paradigmi sociali così devastanti e opprimenti. Questo è il tempo di ripensare completamente la nostra storia, con lo sguardo rivolto al futuro”.

Rapuano conclude che per lui “il Movimento 5 Stelle è la prima espressione concreta che prova a realizzare un modello orizzontale che permette di ridurre ai minimi lo sviluppo di gerarchie verticali. Ora più che mai c’è bisogno che ogni cittadino inizi ad occuparsi direttamente della cosa pubblica, dedicando un po’ di tempo alla gestione della società in cui vive. Di fronte alla scelta se continuare a lamentarsi o provare a cambiare le cose, ho scelto la seconda”. 

Antonello Rapuano è nato a Benevento, classe 1973, ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di 6 anni e si è diplomato in Pianoforte, Jazz e Didattica della Musica presso il Conservatorio di Musica Nicola Sala di Benevento. Ha perfezionato i suoi studi presso l’UM di Roma. Nel 1999 è stato selezionato come Pianista-Tastierista nella Grande Orchestra Nazionale (A.M.J.). Ha suonato nei più prestigiosi teatri d’Italia, in televisione e al cinema collaborando tra gli altri con Enrico Montesano (Trash, non si butta via niente, 1997, 1998, 2004) eVincenzo Salemme (E fuori nevica, 1995, A ruota libera, 2000; Ho visto le stelle, 2003, L’astice al veleno, 2010).



Articolo di Comunali 2016 / Commenti