Della Valle sostiene Mastella che annuncia la sua "rivoluzione della normalita' "

22:22:0 4225 stampa questo articolo
Clemeventum Clemeventum

Teatro pieno per Clemeventum con ospite Diego Della Valle, Carlo Rossella e Maurzio De Giovanni. Presenti anche Nunzia De Girolamo, Mino Izzo e tanti sindaci della provincia.

Applausi scroscianti e Teatro Massimo pieno in ogni ordine di posto per Clemeventum, l’evento elettorale promosso dal candidato sindaco di Benvento Clemente Mastella che ha visto in città la presenza di Diego Della Valle. “A me – ha esordito l’ex ministro – tocca solo far da ospite e presentare alcuni amici, Marco De Marco, Maurizio De Giovanni, Carlo Rossella che viene più come inviato della Longobardia Settentrionale essendo di Pavia oltre che una delle persone più colte politicamente dopo Cossiga e Moro che abbia mai conosciuto, Diego Della Valle imprenditore solidale che ha dato 5 milioni per la ristrutturazione del Colosseo senza nulla pretendere e di suo una quota importante per la scuola Moscati distrutta dall’alluvione. Sono partito tante volte – ha poi aggiunto – ma sono legato alla mia dimensione territoriale”.

Ad aprire la serata un video che ha racchiuso i momenti tragici dell’alluvione, il passato florido e vivo ed il patrimonio artistico e monumentale della città. Insomma, con le immagini, Mastella ha rappresentato quello che intende mettere in atto per rilancio del capoluogo.

“La mia città – ha detto l’ex leader Udeur mentre la platea gli tributava una vera e propria standing ovation – è in una condizione difficile: declassificazione degli ospedali, nelle contrade mancano beni primari, mancano i depuratori, i teatri sono chiusi, l’azienda dei trasporti è fallita ecco perchè mi sono candidato, per questo”. Un discorso che sa di addio quando dice: “io chiudo qua, la mia storia politica ed umana si chiude con l’essere sindaco di Benevento se i cittadini vorranno”.

La palla passa poi a Marco De Marco, chiamato a condurre ed interrogare i convenuti. Ed è il giornalista del Corriere della Sera a dire che, “sul palco del Massimo, ci sono i rappresenti di tre generazioni di amici di ‘Clem’ – come lo chiama – una risalente, una di mezzo ed una generazione ultima”.

La prima domanda è tutta per il presidente della Medusa Film, Carlo Rossella. “Perchè è qui”, chiede, e la risposta è lapalissiana, “Perchè Clemente è il punto di svolta per una situazione che non è delle migliori. Perché ritengo che Clemente è la persona giusta per risolvere i problemi di questa città, una città dimenticata”. Rossella inoltre disegna un Clemente Mastella “come Giovanni Battista, colui che predicava nel deserto nel dopo alluvione, la città si è ripulita da sola dal fango. Sono qui perchè Clemente è l’unico uomo politico che usa ancora la parola meridione, parola che la classe politica ha vergognosamente dimenticato. Sono qui perchè Mastella è l’unico che può rappresentarvi perchè ancora molto ascoltato”.

Per De Marco, che cita un libro sul turismo in uscita a breve, “accessibilità e riconoscibilità sono i due problemi che Benevento ha”, quasi a parafrasare dunque l’importanza del personaggio politico e del beneficio in termini di visibilità di cui la città potrebbe beneficiare. A De Giovanni, invece, De Marco chiede “perchè hai accettato questo invito e Clemente Mastella è più ferrato di sport o di politica?”.

“Non mi ha chiesto niente – risponde De Giovanni – solo se mi faceva piacere esserci. C’è un comune denominatore: noi viviamo in una regione straziata, in cui vive il 10% degli abitanti del Paese e non ha un’azienda quotata in borsa, Il Pil più basso della Grecia ma al compenso è portatrice di una bellezza che non è seconda a nessun’altra nel mondo. Oggi – conclude – era facile fare appello all’orgoglio, far vedere le ferite recenti non curate ed invece si è puntato su altro. Il comune denominatore è dunque l’amore per questa terra. Vorrei tanto essere di Benevento per votare Mastella”.

De Marco racconta anche un retroscena riguardante la candidatura di Mastella 5 anni fa a Napoli, “non lo votai – dice De Marco – la sua era una candidatura di interdizione, ma gli manifestai comunque tutto il mio affetto. Oggi, se fossi beneventano non avrei alcuni dubbio, solo lui puó ridare centralità a Benevento, quella centralità che la storia ha dato e la storia ha tolto”.

Giunge subito dopo il momento più atteso quello di Diego Della Valle. “Non sarei mai venuto se non conoscessi l’amore di Clemente per la sua terra – asserisce il patron della Tod’s – riesce a trovare analogie con Benevento anche ad Hong Kong. Forse essere amico del sud non gli ha fatto avere le simpatie del nord eppure la politica per il mezzogiorno che era forte 30/40 anni fa ha perso tanti treni”.

Per De Marco, le opzioni che il Paese ha davanti sono due, “una centralistica e una che guarda alle autonomie locali” e chiede a Della Valle quale preferisca delle due. “L’insieme di tutte e due, - risponde – non si può chiedere alla gente di risolvere problemi enormi, serve operazione congiunta, ma ritengo che il nostro vero petrolio è l’arte, la cultura, i monumenti, lo stile italiano”. Poi rivolge il suo invito agli imprenditori locali, “tutti devono tentare di fare qualcosa per salvare questo paese” e sul referendum costituzionale, “la Costituzione è una cosa seria e non deve essere trattata male. Oggi l’unica cosa che serve sono le urne, fateci scegliere chi ci crede governare”.

Una presa di posizione che viene condivisa a pieno da Rossella che dice, “io sono contro la riforma della Costituzione, sono per la Costituzione repubblicana. Comprate una copia della costituzione leggetela ai vostri figli”. Gli fa eco De Giovanni, “nell’ultimo referendum il Presidente del Consiglio ha detto espressamente di non andare a votare, ricordo Craxi che disse andate al mare e per 30 anni abbiamo gridato allo scandalo. Il voto è l’elemento basilare della democrazia”.

Nella digressione viene chiamato a dire la sua anche Mastella che commenta quanto detto da De Marco, “se passa il no, non si sa va al voto ma verso un governo di unità nazionale”. Secondo ‘Clem’, “l’unità nazionale si realizza intorno alla Costituzione e oggi non puó essere scritta una nuova costituzione senza un processo costituente”. Mentre su Renzi dice, “è la versione del machiavellismo moderno”.

Mastella ricorda poi le cose che è riuscito a portare a Benevento e che poi “sono scomparse”, il riferimento è alla Scuola Allievi Carabinieri ed agli anni in cui “gestivo il potere ma non l’ho mai occupato”.

Prima di concludere De Marco tiene a dire che “Benevento è qualcosa di più che un luogo immaginario perchè tutti l’hanno studiata sui libri” e chiede agli ospiti cosa potrebbe essere fatto. De Giovanni, parla di “restituzione di quello che prendiamo dal territorio, io mi aspetto che Clemente chiami alle armi la gente della Campania, che gli imprenditori siano disposti a fare la loro parte anche culturalmente” e si dice disponibile a dare una mano. Rossella invece si aspetta che Clemente, “si alzi in piedi e domandi allo stato: cosa avete fatto per Benevento e cosa avete intenzione fare?”.

La domanda cambia per Della Valle, da quello che puó fare Mastella a quello che puó fare il patron della Tod’s per Benevento. “Una domanda non nuova – risponde – che Clemente mi fornisce prima durante e dopo i pasti”. Della Valle annuncia la riconsegna del Collssel restaurato il prossimo 1 luglio, degli strumenti legislativi che stanno nascendo affinché gli imprenditori possano investire nel recupero del patrimonio monumentale e ridare così qualcosa ai territori e sprona l’imprenditoria sannita a fare altrettanto, annunciando anche che qualora dovesse investire nuovamente in Italia e qualora ce ne fossero le condizioni potrebbe investire anche a Benevento.

Benevento chiude De Marco che è vero è una città che invecchia ma che, “ha il tasso più alto di manager e imprenditori under 30, il 6%”. L’ultima parola è concessa peró a Mastella che annuncia, “noi vogliamo fare una grande rivoluzione, la rivoluzione della normalità”.

Michele Palmieri.


 



Articolo di Comunali 2016 / Commenti