Giulia Abbate: "Necessarie strutture a misura di bambino e riorganizzare i servizi sanitari"

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Giulia AbbateGiulia Abbate

La candidata Dem al Senato, Giulia Abbate, ha sottoscritto anche il "PattoxNatalità" sostenuto dal Forum Nazionale delle Associazioni Familiari.

Creare delle strutture a misura di bambino, ma pure profondere il massimo sforzo per la riorganizzazione dei servizi sanitari per l'infanzia. Sono questi gli impegni che Giulia Abbate, candidata Pd al Senato nel collegio uninominale Benevento-Santa Maria Capua Vetere, ha assunto questa mattina con una folta rappresentanza di pediatri durante un convegno presso l'hotel Italiano.

"La prima delle battaglie che si sta portando avanti con grande attenzione in Regione - ha spiegato la candidata - è quella sul riparto dei fondi sanitari. Poiché siamo una delle regioni più giovani d'Italia abbiamo meno fondi; il concetto di deprivazione sociale, che dovrebbe essere preminente, viene ignorato. Inoltre, c'è pure il criterio della spesa storica ci danneggia. Ne è un esempio la questione degli asili nido che sono in numero esiguo e accessibili solo alle famiglie più abbienti. Meno risorse vuol dire meno possibilità per i bambini e meno possibilittà per le famiglie di conciliare casa e lavoro. Secondo i dati della Direzione regionale del lavoro nel 2016, in Campania, sono state 992 le donne che si sono dimesse dal lavoro a fronte di 75 uomini. E allora ci ritroviamo con quello che viene da tutti definito l'inverno demografico, cioè il calo delle nascite. La politica, dinnanzi a questi scenari, ha il dovere istituzionale di intervenire per invertire il trend. Occorre che vengano creati servizi per l'infanzia: parchi verdi inlusivi, piste ciclabili, che venga pensata una mobilità alternativa. Il Partito Democratico ha fatto qualcosa in questa direzione (divieto di dimissioni in bianco, bonus bebè), ma siamo ancora lontani dall'avere la centralità del bambino nella società".

In questa direzione Giulia Abbate ha sottoscritto il "PattoxNatalità", presentato in Senato nello scorso gennaio e sostenuto dal Forum Nazionale delle Associazioni Familiari. "Ho inteso - ha proseguito - sostenere e condividere ufficialmente il sostegno a politiche familiari e di natalità che promuovano azioni incisive e organiche e che in particolare prevedano interventi fiscali a favore delle famiglie, una pianficazionee di iniziative concrete in appoggio alle coppie che desiderano avere figli, una vera cultura di accoglienza dei bambini che sposi soluzioni di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia e il consolidamento del lavoro femminile, anche attraverso servizi adeguati e a basso costo".

"Accanto alla carenza di servizi - ha concluso Giulia Abbate - paghiamo il fatto di vivere in una zona d'Italia in cui esistono ancora sperequazioni. I bambini del Sud sono spesso doppiamente penalizzati: si pensi alla difficoltà dei genitori per l'approccio alle cure odontoiatriche o alla Neuropsichiatria infantile che paga, quest'ultima, la mancanza di una rete territoriale di eccellenza che possa determinare diagnosi in tempi rapidi. Senza contare che la disparità territoriale crea un aumento delle patologie socio-sanitarie: siamo la regione che ha esportato la dieta mediterranea, ma paradossalmente, abbiamo il più alto tasso di obesità infantile in Italia. A tutto questo occorre porre rimedio, è ora di invertire il trend".



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