Il cibo dai briganti all'Expo. "unire storia ed enogastronomia per un Sannio vincente"

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Il convegno di PonteIl convegno di Ponte

Si è tenuto venerdì 21 agosto a Casalduni, il Convegno “Il cibo come linguaggio e cultura. Dai briganti all’Expo” e rientrante nella manifestazione “sui sentieri del Brigantaggio”.

Il cibo, questo il tema dell’incontro svoltosi venerdì 21 agosto a Casalduni, nell’ambito della manifestazione “Sui sentirei del Brigantaggio”. Ad organizzare l’evento Elena Mazzarelli, dirigente scolastica dell’I.I.S. Faicchio – Castelvenere .

“Ottima la presenza di pubblico – ha spiegato la Mazzarelli – e ciò ci ha fatto un immenso piacere. Ci siamo prolungati e il convegno è durato oltre due ore, ma nonostante questo l’attenzione del pubblico presente non è scesa affatto. Un convegno molto dinamico – ha proseguito – in cui i vari ospiti presenti hanno parlato ognuno per la propria competenza, di un tema molto ampio che in verità richiederebbe molto più tempo. Per questo ci siamo dati appuntamento, magari già nei prossimi mesi, per ampliare ancora di più sia gli orizzonti e perché no anche il tavolo della discussione”.

“I vari interventi che sono venuti dagli esperti presenti al tavolo del dibattito - prosegue la dirigente scolastica – hanno messo chiaramente in luce come l’amore per il territorio, la conoscenza e approfondimento della storia locale e conseguente riscoperta del territorio nel quale si vive, sia di fondamentale importanza per il successo del territorio stesso. Si deve puntare sui prodotti tipici locali e sulla loro promozione, conoscendone però innanzitutto la storia. Dal dibattito sono venute fuori molte nozioni storico – culturali sulle quali porre le basi per un rilancio qualitativo del nostro territorio. Serve quindi un maggiore contatto con la natura, sapendo che le nostre zone sono innanzitutto ricche di storia, arte, enogastronomia e cultura”.

“È emerso – puntualizza – che bisogna puntare su un tipo di agricoltura sostenibile, su una maggiore incentivazione dei prodotti a km 0. Non dimentichiamo che la qualità dei nostri cibi e’ una delle migliori e non ha di certo nulla a che invidiare a quelle di altre zone d’Italia che magari riescono a proporre in maniera più diretta i loro prodotti sul mercato italiano, europeo e persino internazionale. Unire quindi – conclude – storia ed enogastronomia è la vera ricetta vincente per tutto il Sannio”.



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