Il saluto di mons. De Rosa alla diocesi: "Ho amato la mia gente che rimarra' nel mio cuore" - FOTO

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Mons. De Rosa con il cleroMons. De Rosa con il clero

Questa sera nella Cattedrale di Cerreto Sannita la funzione di saluto a mons. Michele De Rosa che lascia la diocesi telesina per sopraggiunti limiti di età.

La bolla papale con l’elezione a vescovo di mons. Michele De Rosa giunse il 23 maggio del 1998, il 12 luglio fu ordinato vescovo nella Cattedrale di Salerno ed il 25 luglio dello stesso anno avvenne la presa di possesso della sede episcopale nella diocesi di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’Goti. Un viaggio lungo quello di mons. De Rosa è stato lungo, durato 18 anni e terminato proprio questa sera nella solennità della dedicazione della Cattedrale di Cerreto Sannita.

A concelebrare la funzione di commiato i prelati della ‘sua diocesi’ mons. Valentino Di Cerbo vescovo di Alife Caiazzo, mons. Francesco Orazio Piazza vescovo di Sessa Aurunca e mons. Antonio Franco nunzio apostolico. Presente anche l’intero presbiterio, religiosi e religiose, sindaci e una folla di fedeli. Il vicario generale mons. Antonio Di Meo nel saluto iniziale ha ripercorso le tappe salienti dell’azione pastorale di mons. De Rosa, a partire dal Giubileo del 2000, l’anno Paolino e Sacerdotale, l’anno della Fede per giungere oggi al Giubileo straordinario della Misericordia. Tre i papi che si sono succeduti sul soglio pietrino durante questi anni: Giovanni Paolo II Benedetto XVI e Francesco. “In questi anni – ricorda mons. Di Meo – è aumentato il flusso migratorio, la paura per gli attentati dello Stato Islamico. Ma, in questo tempo straordinario e preoccupante siete stato nostro pastore e guida dandoci tutto quello che potevate ricordandoci che l’amore costituisce il fondamento dell’uomo”.
19 sacerdoti ordinati

“Grazie – ha proseguito il vicario generale mons. Antonio Di Meo – per le sue catechesi, grazie anche perché ha saputo con coraggio esprimere il suo pensiero anche se contrastante con quello comune. Grazie per aver promosso la Scuola di Formazione Pastorale e sostenuto il nostro Liceo Classico paritario ‘Luigi Sodo’. Grazie per la sua pastorale bastata sull’azione concreta, ordinaria, lontana dal protagonismo e spesso tacciata di immobilismo. Più volte attraversato in lungo ed il largo questa diocesi che va dai monti del Matese alla Valle Caudina e con cura ha assistito alle associazioni e mostrato attenzione al laicato. In questi anni la nostra Chiesa diocesana non è diventata perfetta ma più malleabile, lasciate eccellenza un cantiere aperto”.

Diversi gli applausi scroscianti che hanno interrotto più volte la funzione mentre a mons. De Rosa è stato donato pannello di ceramica su cui è riprodotto la Santissima Trinità. A salutare sua eccellenza a nome non solo del popolo cerretese ma anche dei tanti sindaci presenti è stato il primo cittadino del centro titernino Giovanni Parente. Parole sentite quelle pronunciate dalla fascia tricolore che ha concluso ricordando come “questa gente orgogliosa ed umile rimarrà per sempre la sua gente”.

Durante l’omelia a parlare è stato mons.De Rosa che ha ripercorso il suo operato e sottolineato il suo impegno costante a favore degli ammalati fu lui infatti l’8 dicembre del 1998 a dare avvio all’Amasi. De Rosa ha ricordato anche le numerose vocazioni scaturite in seno alla diocesi, ben 19 i sacerdoti ordinati, e di come sia però, “difficile se coinvolti in prima persona fare il bilancio di una storia”. Non in ultimo ha ricordato inoltre che “le parole cambiano in base alle mode, ma il compito della Chiesa rimane sempre lo stesso: mettersi il grembiule della Misericordia”.

Distribuita inoltre la lettera che sua eccellenza De Rosa, di fatto vescovo emerito, ha indirizzato alla diocesi telesina. Una lettera lunga 30 pagine nella quale sono elencate anche le tante opere poste in essere come canoniche, ristauro degli edifici religiosi, costruzione di auditorium e centri di aggregazione tra cui l’appena avviato centro pastorale di Telese Terme. Alla fine mons. De Rosa scrive, “Ringrazio il Signore di avermi dato la grazia di fare un tratto di strada, durato diciotto anni, con la Chiesa di Dio che è in Cerreto Sannita – Telese e Sant’Agata de’ Goti. Ho amato la mia gente che rimarrà nel mio cuore anche quando, in ossequio alla volontà della Chiesa, lascerò la diocesi”.

Il 2 ottobre prossimo, farà invece ingresso in diocesi il nuovo presule mons. Domenico Battaglia proveniente dalla diocesi di Catanzaro – Squillace, la sua nomina è stata resa pubblica lo scorso 24 giugno mentre l’ordinazione è avvenuta nel capoluogo calabrese lo scorso 3 settembre.

Michele Palmieri



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