Successo per i workshop proposti dal Gal Taburno

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Successo per i workshop informativi su etichettatura di vino, olio, prodotti biologici e certificazioni di qualità, proposti dal Gal Taburno. I seminari si sono tenuti questo week end nella sala convegni della Coldiretti Benevento, copiosa la partecipazione delle aziende. Ad aprire i lavori il Vice-Presidente del Gal, Giuseppe Brillante. Un incontro importante tenuto conto che, mai come adesso, l’etichetta e la qualità rappresentano un mezzo di comunicazione importante tra produttori e consumatori.

I workshop, analizzando in primo luogo, ed in maniera dettagliata, normative e regolamenti dell’etichettatura. Dalle indicazioni obbligatorie, come ad esempio la designazione della categoria del vino, a quelle facoltative ma regolamentate, fino ad arrivare alle cosiddette facoltative libere (purché siano indicazioni veritiere, non ingannevoli e dimostrabili). Per facilitare la comprensione sono stati mostrati dai docenti, diversi esempi di etichette: quelle corrette e quelle sbagliate in modo da far comprendere e vedere gli errori più classici che in genere vengono commessi anche inconsapevolmente. Gli esperti si sono soffermati sulle indicazioni contenute nelle etichette per evitare disguidi che poi possono sfociare in salate sanzioni. Diverse le domande fatte dalle aziende, su dubbi o problemi avuti in passato a cui i docenti hanno dato chiarimenti. Vasto anche l’approfondimento sulle certificazioni di qualità, sulla produzione integrata e sul biologico, il tutto rapportato, ovviamente, ai regolamenti e ai disciplinari (italiani e comunitari) che regolamentano i vari settori. Durante i workshop sono stati affrontati e approfonditi anche gli aspetti relativi agli stabilimenti di produzione tenuto conto delle novità che sono arrivate negli ultimi mesi dall’Europa. Particolare attenzione è stata dedicata anche alla disciplina dei marchi, una tematica sempre più attuale e di grande interesse non solo per le aziende ma anche per consumatori. Chiaramente non si poteva non parlare del pacchetto qualità, fornendo diversi esempi di casi di concorrenza sleale al made in Italy avvenuti in Europa, e delle norme che hanno permesso poi di difendere il patrimonio agroalimentare italiano. Gli incontri si sono conclusi analizzando anche diverse opportunità per i produttori, come ad esempio l’utilizzo del Qr Code per la certificazione dei propri prodotti. Su tale aspetto è stato molto interessante e partecipato il dibattito finale, che testimonia una grande attenzione da parte delle aziende dell’area del Taburno, nel volersi innovare e sviluppare al fine di ritagliarsi un ruolo sempre più importante nel proprio mercato di riferimento.



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