Conclusa la sessione mattutina della Giornata dell'Innovazione

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NOSTRO SERVIZIO - Si è conclusa, presso la sede di Futuridea, a Ponte Valentino, la sessione mattutina della 'Giornata dell'Innovazione', aperta con la presentazione del Progetto Mela (Mediterranean Laboratory of Nanotechnology & Biotechnology), un centro di ricerca articolato in due sedi, presso il Consorzio Asi e nel comune di Pietrelcina, in provincia di Benevento e tre laboratori: Biotecnologie - Ricerca oncologica, Calcolo ad alte prestazioni e Prototipazione virtuale avanzata, Nanotecnologie.
L'evento è organizzato da Futuridea con il suo presidente, Carmine Nardone, insieme con la Fondazione Mib (Mediterranean Institute of Biotecnologies), il Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale della Provincia di Benevento (Asi) e la Camera di Commercio di Benevento. A partire dalle 16, è prevista la sessione pomeridiana che sarà conclusa da Marco Rossi Doria, sottosegretario Ministero Istruzione, Università e Ricerca.
Durante la prima sessione, moderata dal presidente del comitato scientifico di Futuridea e del ConsDABI, Donato Matassino, sono intervenuti, Antonio Iavarone, della Columbia University e Direttore Scientifico del MIB, Salvatore Rampone, dell’Università degli Studi del Sannio e Direttore Scientifico di Futuridea, e Antonello Cutolo, docente dell’ateneo sannita. E proprio Matassino ha sottolineato che tale iniziativa si è tenuta nell'ambito della Settimana della Cultura Scientifica e della Creatività. L'obiettivo, come anticipato, è di far conoscere il progetto Mela in cui sono utilizzati "due settori che stanno rivoluzionando l'industria e rappresentano il futuro, portandoci direttamente alla quinta rivoluzione industriale: la biotecnologia e la nanotecnologia". Di fronte a una sala gremita, occupata anche per i posti in piedi, e a un parterre di tutto rispetto (presenti, tra gli altri, anche Mario Pepe, Luca Colasanto, Nunzia De Girolamo, Costantino Boffa, Nicola Boccalone, Gianvito Bello), sono stati presentati i campi di applicazione delle nuove tecnologie. Rampone ha spiegato le applicazioni nel campo del soft computing (calcolo veloce) e prototipazione. "Nella scienza dei materiali si sono raggiunte dimensioni piccolissime con le quali si può operare per modificare la materia stessa, alterandola". Varie le applicazioni che, a volte, attingono anche dalla natura, come sistemi fotovoltaici ad alta efficienza, tessuti che non si bagnano, pile smaltibili, nuovi materiali per ingegneria e aerospazio, materiali biocompatibili, nanosensori, biosensori, sistemi di impacchettamento che possono far conoscere lo stato dell'alimento, diagnostica, creme solari, cristalli fotonici a fibra ottica di nuova generazione.
"Le nanomacchine - ha spiegato Rampone - sono strutture già esistenti in natura, ma l'idea è di costruirne di nuove che realizzino delle apllicazioni".
Tuttavia, lavorare con queste strutture è costoso. L'idea, quindi, è di ricorrere a un sistema di prototipazione che riduca i costi e agevoli le fasi creative. "Partiamo dalla scala subatomica – ha spiegato il direttore scientifico di Futuridea - con un approccio bottom up e metodologie di soft computing, grid computing e innovazione nel calcolo. Per il rapporto con la nanostruttura
si utilizza, invece, una sala ologrammi con interazione naturale e comandi gestionali”. E una simulazione di questa sala ologrammi – in cui sembra di vedere scene dal film Minority Report – è stata presentata alla platea munita di occhialini 3D per vedere come il mondo reale e quello virtuale si possono fondere, consentendo all'uomo di interagire con elementi che possono misurare
anche un milionesimo di millimetro, ma riprodotti, in veste di ologrammi, a grandezze gigantesche. "Mela - ha concluso Rampone - ancora non è realizzato, ma la simulazione mostra cosa avverrà nella sala degli ologrammi per promuovere attività di prototipazione e ricerca. Per questa particolare applicazione sia il Cern che l'ASI hanno manifestato la volontà di collaborare con il progetto".
Le nanotecnologie, però, trovano applicazione anche nel campo della sicurezza, così come ha sottolineato Antonello Cutolo nel suo intervento. A partire dai due spin-off nati dall'Università del Sannio e dal CNR (opto smart e opto advance), Cutolo ha illustrato le potenzialità della fibra ottica. In diversi campi di applicazione. Nella sicurezza, in particolare, è utilizzata nei sistemi per la sorveglianza e l’anti intrusione. Tra monitoraggi di binari dei treni, onde acustiche meccaniche, amplificazione di suoni della chitarra e applicazioni in campo medico (per il possibile alloggiamento del sensore in fibra ottica in un ago) si arriva fino alla fisica per le alte energie così come è avvenuto presso il Cern.
E, per tornare al campo medico, Iavarone ha presentato le attività della Columbia sullo studio dei tumori per arrivare a una medicina personalizzata partendo dal concetto che le alterazioni molecolari responsabili della formazione di tumori devono essere bersagliate in maniera specifica e puntuale. Nei casi più difficili (come per il glioblastoma multiforme, ovvero per alcuni tumori al cervello) le alterazioni non sono trattabili e alla Columbia stanno cercando di capire quali siano e che ruolo abbiano due proteine che, in gergo tecnico, sono dette master regulator delle aggressività dei tumori. L’esperimento viene portato avanti con dei topi ai quali viene trasferito il tumore di alcuni pazienti per una successiva cura con l'uso delle proteine per agire sulle alterazioni molecolari. Tale procedura sarà portata avanti anche a Benevento dove, con l’Ospedale Rummo è attivo il progetto della biobanca, “progetto – ha dichiarato Boccalone – che ha radici lontane in quel ponte lanciato dall’allora presidente della Provincia, Carmine Nardone, insieme al Ministero del Welfare proprio con la Columbia University. Questo ponte è stata un’esperienza felice che ha prodotto altri cervelli attualmente impegnati in altri laboratori scientifici nel mondo”. Boccalone ha particolarmente posto l’accento sulla responsabilità e sul dovere, per un’azienda come il Rummo, di investire in ricerca, soprattutto se questa può aiutare a migliorare la qualità di vita dell'uomo.
“E’ stata già avviata – ha detto il numero uno dell’azienda ospedaliera – la fase di attuazione e il progetto sarà dato in appalto alla fine di questo mese. A maggio inizieranno i lavori. Abbiamo utilizzato dei fondi per assegnare due borse di studio a due specializzandi che andranno a New York da Iavarone e faranno addestramento per poi avviare la biobanca a Benevento. Altro elemento su cui stiamo ragionando è candidare l'azienda per l'intercettazione dei finanziamenti tramite l'irpef (5xmille) attraverso le attività di ricerca. E’ un passo in più nella ricerca per dare identità precisa a questa attività e un maggiore contributo. La biobanca è la “memoria” dei malati ed è importante come database di informazioni da cui poter attingere”. Si è passati poi alla presentazione di nuovi progetti e prototipi come le nuove tecnologie e la valorizzazione energetica di biomasse e reflui, illustrata da Carmine Mongillo, ricercatore dell’ENEA; il progetto di cooperazione “Territori che fanno la cosa giusta”, presentato da Antonio di Lallo del Gal Molise e il progetto CO2 zero in agricoltura, illustrato dallo stesso Nardone che ha lanciato dati allarmanti sulla sostenibilità e sulla diminuzione della capacità globale portante del pianeta. Tanti i fattori che contribuiscono all’insostenibilità e una la ricetta per correre ai ripari, riassunta nelle tre L: produrre energia localmente (nel trasferimento se ne perde il 30%), produrre cibo localmente e smaltire rifiuti localmente. In questo contesto, Futuridea ha già visto approvato un progetto che tende al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale tramite la misura 124 del Psr Campania 2007-2013: si tratta della prima ecoserra per colture orticole zero co2.
Infine, l’assessore alle politiche energetiche della Provincia di Benevento, Gianvito Bello ha concluso i lavori della mattinata spiegando quanto sia importante l’innovazione per un ente pubblico. “La Provincia, da qualche anno, si è posta al centro di governance territoriali che coinvolgono anche altre eccellenze (un esempio è il polo di eccellenza delle energie nel Sannio realizzato con soggetti pubblici e privati)”. La filiera dell’energia in questo senso è stata posta in essere con sistemi delle politiche energetiche europee come il patto dei sindaci al quale hanno aderito tutti i comuni del Sannio. “In questo mese – ha concluso l’assessore - daremo ai sindaci lo strumento dei Seap (Piano d'azione per l'energia sostenibile), ma ci stiamo muovendo anche su altri progetti come l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, il bike sharing (fra due mesi dovrebbero esserci sei ciclostazioni sperimentali)”.
In ultimo, coordinati dal presidente della fondazione MIB, Carlo Landolfi, sono intervenuti per il dibattito alcuni degli esponenti politici ed istituzionali presenti in sala.



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