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Ministri in piazza, a Telese è scontro tra Letta e Giordano

Benevento - 19:45:18 937 stampa questo articolo

E’ scontro aperto all’interno della maggioranza sulla partecipazione dei ministri della sinistra radicale alla manifestazione indetta per il 20 ottobre. Questo pomeriggio alla festa Udeur di Telese Terme il segretario di Rifondazione Comunista, Franco Giordano, ha difeso la decisione di scendere in piazza e ha ribadito che non si tratta di una iniziativa contro il Governo: “Rivendichiamo la legittimità a costruire una mobilitazione popolare – ha dichiarato dal palco -. La nostra è una critica costruttiva che eserciteremo nelle piazze e nei luoghi di lavoro per chiedere l’attuazione del programma dell’Unione”.

Un ragionamento che Giordano ha rafforzato parlando di un messaggio scritto da Romano Prodi che sostanzialmente da via libera alla manifestazione: “Se il presidente del Consiglio non ha obiezioni alla nostra azione – si è chiesto il segretario – non capisco perché ci si scandalizzi così tanto”. A Massimo D’Alema che questa mattina sempre da Telese aveva parlato di contraddizioni all’interno della sinistra, Giordano manda a dire: “Il ministro degli esteri potrebbe occuparsi anche di altre questioni”.

Allo stesso tavolo di Giordano c’era anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, che ha invece difeso il lavoro fatto sino ad ora dal Governo sulla questione del walfare: “Non si può buttare all’aria un accordo solo perché non si condivide un punto. Dobbiamo spogliarci dello scontro ideologico e affrontare la questione della precarietà nel mondo del lavoro con un riformismo vero”.

Invito alla responsabilità lanciato anche dal capogruppo Udeur alla Camera, Mauro Fabris: “Quando si sta al Governo non si va in piazza. Si è classe dirigente rispondendo ai problemi del Paese e non facendo pressioni. Altrimenti non ci sentiamo più di stare in un posto dove si fanno continue forzature”.

Giordano ha incassato le critiche ma ha chiarito che la sinistra “ha sempre espresso il massimo della lealtà al Governo Prodi. Abbiamo solo chiesto l’attuazione del programma”. Detto questo il vero rischio che il leader PRC ha individuato è un altro: “Siamo al monocolore del Partito Democratico che sta scardinando gli equilibri dell’alleanza con una corsa al centro. Noi vogliamo che sia riconosciuta l’autonomia della soggettività politica della sinistra per fare un salto di qualità”.Replica di Fabris secondo cui va bene rispettare il programma “ma basta forzare la mano” e con una punta di ironia ha aggiunto “anche noi abbiamo famiglia nel senso dobbiamo difendere le ragioni del nostro elettorale”.

Un dibattito che doveva essere confronto tra centrosinistra e centrodestra sulla legge elettorale è diventato la riproposizione di uno scontro tutto interno alla maggioranza. Giulio Tremonti di Forza Italia e Francesco D’Onofrio dell’Udc non hanno voluto aggiungere elementi alla polemica ma sull’assetto istituzionale hanno dato precise indicazioni. L’ex ministro dell’Economia ha definito necessaria e possibile una riforma mentre il senatore centrista ha detto di non farsi troppe illusioni su risultati a breve termine. Per Letta bisogna lavorare ad un accordo entro l’autunno “per dimostrare che c’è una classe dirigente all’altezza delle sfide”.



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