Slow Food, Terra Madre Salone del Gusto: il Sannio presente con il "Pomodorino verneteca"

13:20:6 3694 stampa questo articolo
Foto: slowfood - Pomodorino verneteca sannitaFoto: slowfood - Pomodorino verneteca sannita

Tante le novità presenti a Terra Madre Salone del Gusto in programma dal 20 al 24 settembre.

Da sempre Slow Food pone la difesa della biodiversità al centro dei suoi progetti con l’obiettivo di tutelare la straordinaria ricchezza del nostro Pianeta. Ed è proprio nella nostra Penisola, ricca di prodotti artigianali, tecniche tradizionali, specie autoctone e paesaggi rurali, che già nel 1999, la Chiocciola ha avviato la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus.

Il progetto ha dato vita a uno degli strumenti più forti dell’Associazione: i Presìdi, che sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta. In questo ambito, a Terra Madre Salone del Gusto 2018, a Torino dal 20 al 24 settembre, debuttano 22 nuovi Presìdi italiani che vanno ad arricchire lo straordinario bagaglio della Fondazione. Sono otto le regioni che presentano quest’anno una nuova ricchezza da tutelare: Piemonte, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Campania, Puglia e Sicilia.

La Campania presenta tante novità: dalla Pecora Laticauda al Fusillo di Felitto, il Fico monnato di Prignano Cilento, l’Antico Aglio dell’Ufita, la Noce della penisola sorrentina, le Vecchie varietà di albicocche del Vesuvio, il Fagiolo quarantino di Volturara Irpina, il Cece di Teano, il Pisello centogiorni.

Presente anche il territorio beneventano con il Pomodorino verneteca sannita. Coltivata nelle zone pedemontane dell’appennino sannita (Benevento), la verneteca sannita è piccola e tonda di colore giallo. Entro poche ore dalla raccolta i pomodorini sono intrecciati e legati con lo spago, formando grappoli dorati che vengono poi appesi in luoghi areati e riparati, come balconi e tettoie, dove si conservano fino alla primavera successiva. Infatti, grazie alla consistenza della buccia, si mantiene all’aria aperta e si può consumare crudo durante l’inverno; da qui il nome di vernino o verneteca. Il pomodorino verneteca sannita è protagonista, insieme ad altri, della Scuola di Cucina Pizza e bloody mary. 



Articolo di Enogastronomia e tipicità / Commenti