Razionalizzazione e nuovo management nel Dossier ASIA del M5S

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M5S. Marianna Farese e Nicola Sguera (marzo 2017)M5S. Marianna Farese e Nicola Sguera (marzo 2017)

“Vi sono pesanti anomalie nella gestione di ASIA”. Così Marianna Farese, esponente del Movimento Cinque Stelle, alla conferenza stampa indetta questo pomeriggio presso la sede del partito in via Dei Mulini.

Hanno messo tutto nero su bianco i pentastellati beneventani. In un dossier di diciotto pagine hanno affidato gli esiti di una indagine durata cinque mesi. Ne risulterebbe un’azienda inefficace ed inefficiente, responsabile di un aggravio di spesa sui cittadini in relazione alla gestione dei rifiuti. “Nel particolare momento storico di crisi e nella attualissima vicenda del dissesto finanziario del Comune di Benevento è opportuno fare chiarezza”- denuncia la Farese.

La gestione dell’ASIA, definita fallimentare, impone la proposta di un nuovo modello, che riformuli un piano finanziario e sociale dell’azienda. Secondo il rapporto presentato siamo tra i dieci Comuni più virtuosi d’Italia, eppure paghiamo una quota Tari che è tra le più alte d’Italia. I grafici realizzati con esperti del settore evidenziano come ad un maggiore virtuosismo nella raccolta differenziata dovrebbe corrispondere un calo della Tari gravante sul cittadino. Così non è per Benevento, che paga all’incirca il 100% in più rispetto alle altre città italiane. Il rapporto ISPRA individua i i capoluoghi di provincia con una raccolta differenziata al di sopra del 65%. Vi si evince che la spesa media per la Tari a Benevento è di 465 euro. Nel Nord-est si attesta sui 246 euro, nel Nord-Ovest a 265,5 al Centro a 303, al Sud e nelle Isole a 338 euro. Nel dossier si attribuisce al presidente Lonardo la giustificazione dell’aumento della Tari con il passaggio dalla raccolta stradale alla raccolta porta a porta. Il M5S non esita a definire incongruente la giustificazione, così come non lo è la gestione del ricavato dei tributi. Il Comune intasca circa 16 milioni di euro dalla Tari e ne versa 11 milioni all’ASIA. Non si conosce la tracciabilità dei restanti 5 milioni. Restano nelle casse dell’ente? Sembrerebbe di no, dati gli innumerevoli appelli di ASIA per interventi finanziari suppletivi. Si rende urgente una razionalizzazione delle spese. Troppe consulenze esterne, che costituiscono il 45% della spesa totale dell’azienda, vanificano il sacrificio finanziario dei cittadini beneventani. Inoltre, il ricorso abnorme al lavoro interinale con Gigroup e Adecco, a manovalanza esterna tramite ex LSU e ex Russo denotano, per 5Stelle, una mancanza di progettualità.

Occorre una vision innovativa

Il corrente piano finanziario non prevede accertamenti di evasione fiscale. “Una vision innovativa parte necessariamente da un piano finanziario innovativo”, ribadisce l’esperto che ha curato il dossier. L’ultimo piano finanziario di cui si ha traccia risale al 2014. “Si tratta di una proposta tecnica ed economica estremamente semplicistica che sembra mutuata dalla rete. Non sembra avere un legame serio con la realtà cui è destinato”, commentano nel dossier. Non uno studio dei costi di gestione su cui plasmare le tasse, ma l’esatto inverso: prima si stabiliva l’introito e successivamente si stilava il piano finanziario. E’ in forse anche il dato riportato del 50% della raccolta rifiuti, “raggirato con alchimie aritmetiche”, secondo i relatori. Il passaggio dalla raccolta in strada a quello porta a porta non è sorto da indagini specifiche su eventuali vantaggi e riduzione dei costi, ma piuttosto sulla base del “così fan tutti”, lamenta il Movimento. Il leitmotiv denunciato è sempre lo stesso: incapacità manageriale. La stessa che il M5S pone in capo alla costruzione dell’impianto “ex laser”, costosissima costruzione, che dopo il collaudo non è stato mai utilizzata. Un sistema molto efficace di raccolta differenziata è la motivazione addotta per il mancato utilizzo, ma che non convince i redattori del dossier, che immaginano invece un minimo studio di fattibilità prima che vengano investiti i soldi dei contribuenti. Occorre una vision innovativa dell’azienda, che prevede l’impiego di risorse umane nuove. “Lonardo crede di essere immortale”- tuona la Farese- “ma lo Statuto dell’ente non gli consentirà di fare ulteriori danni”.

I cittadini di Benevento: virtuosi o “inzivados”

In realtà la città si barcamena in modo bilanciato tra le due definizioni. La seconda fu coniata da Lucio Lonardo per definire i cittadini riottosi ad un comportamento civile, che prevede il conferimento dell’immondizia negli appositi contenitori e non il “lancio” dei rifiuti dal finestrino dell’auto. “C’è ancora una parte di cittadini che ha bisogno di essere educata al cambiamento. Per questo non basta affiggere poster megagalattici che inveiscono contro i detrattori della civiltà. Ormai è famoso il poster “Tiene ‘e corne”, che non poteva suscitare altro che un sorriso sornione. L’educazione di certo non passa attraverso l’aggressione, neanche quella verbale. “Parlare, comunicare, ascoltare”, ribadiscono i pentastellati beneventani, è la nuova frontiera da percorrere. Pianificare interloquendo col cittadino, non mero fruitore del processo di programmazione della città, ma partecipe della nuova dimensione umana e strutturale.

Sonia Caputo



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