25 aprile: oggi resistenza significa anche lotta per diritti e dignita'

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Festa della Liberazione. Il corteo del 25 aprile lungo il Corso (foto di archivio)Festa della Liberazione. Il corteo del 25 aprile lungo il Corso (foto di archivio)

Si è conclusa la manifestazione per il 70esimo anniversario della Liberazione. Un appuntamento che anche quest’anno ha visto in prima linea l’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani Italiani – i due simboli della resistenza sannita, i partigiani Alfredo Festa e Giuseppe Crocco, le sigle sindacali, i partiti politici, gli studenti dell’UDS, i migranti ed il Centro Sociale Depistaggio. Il corteo, partito intorno alle 11 da Piazza Orsini ha attraversato Corso Garibaldi per poi concludersi in Piazza Santa Sofia.

“La resistenza non come un mito, ma la resistenza come straordinaria energia morale che vale sia per il presente che per il futuro”. Esordisce così l’ex senatore Tonino Conte, presidente dell’Anpi Benevento che poi a Il Quaderno dice “La resistenza fa parte della storia. Oggi abbiamo il compito, lo stesso che ha la nuova resistenza, che è quello di costruire una democrazia avanzata, difendere le istituzioni ed i diritti che in gran parte sono negati come il diritto al lavoro, alla qualità alla dignità. Resistenza non come vuota parola d’ordine" - continua Conte -"ma come impegno quotidiano, qui deve stare anche la saldatura tra le vecchie e nuove generazioni”. 

Presente anche la CGIL con la segretaria provinciale Rosita Galdiero. “Noi oggi siamo in piazza con l’Anpi" - dichiara - "per ribadire che non arretreremo sulla conquista dei diritti che stanno venendo sempre meno. È chiaro che quando c’è una crisi così forte che morde tutti i settori quello che viene meno sono proprio i diritti. Come CGIL, siamo in piazza anche per lanciare un messaggio ai lavoratori e alle lavoratrici del Sannio: il messaggio è quello che non saranno mai da soli, saremo sempre il luogo della difesa della democrazia e dei diritti e della libertà, perché il 25 aprile ci ha consegnati un paese libero e democratico. Siamo in piazza anche per ricordare le stragi del Mediterraneo, stragi che devono indignarci tutti e deve insegnarci ad accogliere anche il diverso che è ricchezza e cultura”.

In piazza anche Sel che con Gianluca Serafini, il quale asserisce che “il 25 aprile abbiamo sempre detto che non è una ricorrenza, è un giorno invece che ogni anno segna una nuova prospettiva. Stanno cambiando tante cose nel mondo e anche nel nostro Paese. Oggi il 25 aprile può essere considerato, l’inizio di un nuovo percorso di lotte che metta insieme le nuove vertenze dai migranti ai lavoratori”.

Con uno spezzone a parte era presente anche il Centro Sociale Occupato Autogestito Depistaggio che a Il Quaderno parla attraverso l’attivista Carmine Pace. “Siamo in piazza come ogni anno, in occasione del 25 aprile ma con maggiore rabbia. Non dobbiamo pensare a questa data come una semplice cerimonia ma affermazione dei diritti attraverso la lotta. Ci troviamo di fronte, invece, a chi celebra la liberazione dal nazifascismo attuando politiche autoritaria, in contrasto con il contesto democratico che la liberazione ci ha consegnato. Il Jobs Act e le politiche lavorative, lo Sblocca Italia che attenta alla vita dei territori, il DL la Buona Scuola, la figura del preside manager sono l’esempio concreto del restringimento del campo democratico. Lo dimostra l’ipocrisia davanti alle stragi del Mediterraneo, frutto di guerre, che la liberazione in Italia provò a far terminare. Lo dimostrano le discussioni sui droni, sul pattugliamento dei mari, sull’innalzamento dei muri verso chi si trova a scegliere tra la morte certa e la morte probabile”. 

Era presente alla manifestazione per il 25 aprile anche il PD con il segretario Erasmo Mortaruolo.  “Il Partito Democratico" - dichiara al Quaderno - "è con orgoglio oggi in piazza, non per ricordare ma per rivivere e riattualizzare quelli che sono i valori della resistenza. Non dobbiamo chiudere le frontiere, anzi, dobbiamo mostrarci al mondo come il popolo che siamo. Siamo qui dunque non per difendere i valori della nostra Costituzione ma anche le vite dei cittadini del mondo. Non bisogna cadere nel becero razzismo, siamo un paese civile e maturo e dobbiamo tendere la mano nonostante le difficoltà che si vivono soprattutto al Sud”. 

Michele Palmieri

FOTOGALLERY: Corteo a Benevento per la Festa della Liberazione del 25 Aprile



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