Delrio: "Abbiamo il dovere di ricostruire senza false promesse"

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Il Ministro Delrio al Teatro MassimoIl Ministro Delrio al Teatro Massimo

Pomeriggio intenso quello vissuto al Teatro Massimo di Benevento, stracolmo in ogni ordine di posto, per l’arrivo del Ministro Graziano Delrio, anche se fuori i dipendenti delle Province protestavano con uno striscione ironico verso la legge 56, sull’abolizione delle stesse.

Un tour quello del titolare del dicastero delle Infrastrutture partito da Afragola, passato per l’Irpinia e conclusosi nel Sannio. Presente anche il neo presidente del Consiglio Regionale della Campania Rosetta D’Amelio, il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro, il Consigliere Regionale Erasmo Mortaruolo, il sindaco di Benevento Fausto Pepe, l’on. Luigi Famiglietti. Nell’incontro si è parlato di strategie comuni, sancito dunque, dopo l’unione del collegio elettorale, anche un nuovo modus operandi per le due aree interne campane, che proveranno a ragionare in termini di area vasta. 



Dopo il saluto del sindaco di Benevento, a prendere la parola è stato Erasmo Mortaruolo, fresco di elezione al Consiglio Regionale della Campania. Il segretario del partito democratico sannita, ha Spronato l’assemblea a “recuperare il rapporto tra politica e cittadini”, e prima di chiudere ha ricordato come “questo sia il momento della riscossa della classe dirigente delle aree interne”.

Il sindaco di Frigento e parlamentare irpino Luigi Famiglietti, ha subito messo in chiaro che “è arrivato il momento di aprire i cantieri”, ma anche che bisogna “tornare a parlare di Irpinia e Sannio” senza però condirle “con lotte di campanile altrimenti le opportunità di sviluppo potrebbero svanire”. Sviluppo che secondo Famiglietti dovrebbe arrivare “incrementando il tessuto produttivo lungo la Napoli Bari”, e fare ciò ha concluso è “compito della buona politica”. 


“La Regione Campania – secondo il presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio – deve tornare ad essere al centro dell’agenda politica nazionale”, perchè “se cresce il Mezzogiorno cambia il segno del paese” e la politica “non ha più alibi”. “Per 5 anni – ha detto in seguito la D’Amelio - con tristezza ho visto molte cose che non sono state fatte (riferimento chiaro alla gestione Caldoro, ndr). Non c’era un grande progetto per le province di Avellino e Benevento che vivono ora un momento straordinario per ciò che può avvenire nel futuro”. “In Campania – ha concluso l’ex sindaco di Lioni – un cittadino su 4 vive al disotto della soglia di povertà e abbiamo il dovere, noi del Pd di amministrare bene le risorse e le opportunità che ci vengono concesse”.

 

Che sia soddisfatto, ad Umberto Del Basso De Caro glielo si legge in volto, se poi tale soddisfazione, la pronuncia allora è una certezza. Il Sottosegretario, oltre ad esprimere parole di stima e lealtà verso il Ministro Delrio si è detto “orgoglioso della sua visita”. Prima di sciorinare numeri De Caro ha poi raccontato che l’ex sindaco di Reggio Emilia, “è uno abituato a parlare poco e lavorare tanto”.

“Le cose che vi dico – ha ripreso De Caro - sono atti del Governo e del Parlamento di cui non dobbiamo ancora discutere, anche se al Sud, bisogna abbattere un muro di diffidenza figlio di una cultura contadina”. “La Napoli-Bari – ha continuato – è Legge dello Stato, infatti il decreto n.133 è stato convertito nella legge n. 164”. Per l’opera ci “sono 4 i miliardi già finanziati, per un costo totale che supera i 6 miliardi”. I lavori? Stando alle parole del Sottosegretario, “partiranno a breve entro i termini dalla Legge di Stabilità”. Per quanto riguarda il terzo tratto, quello che va in pratica da Frasso Telesino a Vitulano, il cui costo complessivo si aggira intorno ai 995 milioni di euro, De Caro ha assicurato un finanziamento da “1 miliardo e 456 milioni”.

Gli argomenti però non sono terminati qui, perché De Caro, ha poi parlato anche della Fortorina, “quell’asse di penetrazione interna, per il quali il Governo ha già speso 175milioni” (per il tratto che arriva San Marco dei Cavoti), “mentre altri 175 milioni sono in arrivo ed altri 103,5 milioni sono da reperire nell’accordo tra l’Anas ed il Ministero delle Infrastrutture”.
Discorso chiuso invece per la ‘Telesina’ il pre Cipe è stato approvato lo scorso 6 febbraio, mentre il si del Cipe è arrivato poi in maniera definitiva lo scorso 29 aprile approvazione definitiva. Momento, al quale De Caro ha assistito “pur non avendo i titoli, grazie alla delega ricevuta dal Ministro”.

Approvato anche il progetto pre Cipe, per la Benevento – Caserta, 150 i milioni previsti dal Piano quinquennale 2014-2019 Anas e approvato dal Governo.

Il Sottosegretario, ha poi ribadito il proprio “no alle guerre tra poveri” ed aperto ad “un ragionamento in termini di area vasta”. “I progetti – ha poi concluso - devono incontrare gli interessi degli imprenditori, altrimenti non servirebbe a nulla riempire il territorio di infrastrutture”, insomma serve una “proposta integrata”. Per far ciò ha concluso De Caro, “il Sud deve riprendere il cammino con una classe dirigente nuova, ma non solo come carta d’identità”, ma sul piano delle idee, “va assecondato, il dinamismo della Regione con lato tra politica, imprenditori e cittadini, anche per frenare l’inarrestabile desertificazione del territorio”.

Graziano Delrio, ha cominciato il proprio intervento con una riflessione. Secondo il Ministro, “oggi c’è una crisi in atto nella politica, ed i cittadini (alla politica, ndr) hanno girate le spalle, e non le chiedono più qualcosa”. “Il vuoto – ha continuato - in politica non esiste. Gli interessi forti, la criminalità organizzata, le grandi istituzioni finanziarie hanno bisogno di una politica debole”. “Bisogna unire i territori per creare sviluppo – ha poi precisato Delrio – offrire servizi, opportunità di crescita. Noi vogliamo essere giudicati per quello che facciamo e vogliamo dirvi cosa facciamo. Abbiamo il dovere di ricostruire senza false promesse”.

Su alcune opere, ha annunciato poi, “cantierabilità entro agosto”. “Basta un ricorso o un fallimento – ha precisato - per stoppare l’opera per anni, questo è un Paese che ha bisogno di essere sbloccato. Quando lo abbiamo preso in mano, era diretto contro un iceberg e se abbiamo accelerato è per scongiurare lo scontro e girare il timone molto alla svelta”. In quest’ottica dunque, sono da vedere secondo il Ministro, “la riforma della giustizia, della fiscalità, della Costituzione, della scuola e delle Province”, in parole povere, “quello che l’europa ci ha chiesto”.

Ma ha precisato Delrio, “abbiamo potuto lavorare perchè alle spalle avevamo un PD forte, e senza di voi non staremmo governando il paese”. La riflessione poi si è spostata sul Mezzogiorno, che secondo l’ex sindaco di Reggio Emilia, “non è tutto uguale”. Un problema il meridione, che deve dunque “interessare tutta la classe dirigente del Paese e non quella di un singolo territorio”. Anche perchè, ha sottolineato Delrio, “i flussi benefici, interesseranno si per il 60% il sud, ma per il 40% anche il nord”. I lavori pubblici, sono dunque ritenuti centrali per lo sviluppo, ed ha ricordato come l’Autostrada del Sole sia stata costruita in appena 8 anni, mente oggi, “un sindaco in 8 anni non riesce a fare una piazza”.

Ha annunciato, che nel 2015, i fondi per la manutenzione delle strade sono saliti a 500 milioni, mentre lo scorso anno erano appena 9. “La Napoli - Bari – Taranto con annessa area logistica integrata ad Avellino e Benevento – ha proseguito Delrio - con la stazione va a favore delle imprese, perchè se l’impresa lavora bene si crea lavoro”. Imprescindibile poi un passaggio sul Jobs Act ed i 250mila contratti precari trasformati a tempo determinato, con i quali è possibile anche accedere ad un mutuo. Ha ricordato inltre, come “l’export della Campania, quest’anno ha raggiunto i livelli del Veneto ed ha un ventaglio d’imprese più ampio di quello di tutta la Grecia messa insieme”. O che, sempre in Campania, “sono nate più imprese di quelle morte”, Regione in cui sono presenti “4 province tra le più dinamiche”. Per incentivare lo sviluppo però, secondo Delrio, “non basta la sola efficenza della Pubblica Amministrazione, ma il protagonismo di tutti”. 


Secondo il Ministro, “non c’è posto più bello che fare impresa nel mezzogiorno”, e che “l’Italia è la dimostrazione anche per la Grecia che non è più possibile rimandare e ora può sedersi in Europa perchè sa di aver fatto ciò che doveva, permettendosi di chiedere ai Paesi Europei di guardare al Mediterraneo e non solo più all’Est”.

“L’Europa – ha concluso Delrio – non è solo economia, non può essere solo il parametro del 3%. Faremo di tutto per dimostrare ai giovani che non è meglio andare a fare i camerieri a Londra, ma è meglio rimanere ed aprire un’impresa a Benevento. Dentro il mezzogiorno, ci sono tanti mezzogiorno e dentro le difficoltà anche tante potenzialità. Il Governo è pronto a mandare avanti questo Paese”. 

Michele Palmieri



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