Fratelli d'Italia critica Mastella: "Tra l'Appia e la Centrale, una farsa mediatica"

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treno in stazionetreno in stazione

Se Mastella sia riuscito a smuovere qualcosa in favore dei pendolari della Valle Caudina, è presto per dirlo. Di certo, per la sua iniziativa, si è attirato le critiche da molti fronti.

La questione del collegamento con Napoli e i disagi che sono costretti a sopportare i pendolari segnalano problemi reali per la vita delle persone e lo sviluppo del territorio, riconosce "Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale" che peró, aggiunge, "non possono diventare un alibi per giustificare la mancanza di attrattività e di crescita di un territorio".

Un sindaco ha il diritto-dovere di farsi "sindacalista" del territorio, sostiene Fratelli d'Italia, "ma se davvero vuole, come è dovere di chi governa, affrontare i problemi, non elencarli e agitarli, costruisce la coesione e la mobilitazione sociale e politica, non persegue il narcisismo propagandistico dellautoreferenzialità".

La manifestazione di ieri mattina, tra la stazione Appia e la Centrale, secondo Fratelli dItalia, "è stata una messinscena farsesca, con inviato-invitato al seguito", e sarcasticamente aggiunge: "Il Mastella di oggi protesta contro il Mastella di ieri". 

"Il tempo senza storia non può cancellare ruoli e responsabilità" - argomenta ancora il circolo cittadino di Fratelli d'Italia - "un leader politico che ha governato ininterrottamente quella Regione matrigna, con Rastrelli, con Bassolino, con Caldoro, gestendo lassessorato ai trasporti così come la presidenza della giunta e del Consiglio, non cavalca il disagio. Lo assume su di sé e legittima la rivendicazione con lautocritica. Altrimenti, si determina una sorta di trasformazione della memoria e tutto si riduce alla ricerca del consenso immediato, forse perché quel che davvero interessa non sono i problemi delle persone ma dellennesimo micro-partitino del territorio.
Tralasciamo, infine, di parlare del folclore protestatario di improbabili manifestanti in grisaglia, comparse chiamate a fare numero, una sorta di versione mediatica delle truppe mastellate".



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