Ianaro (M5S): "Uno studio rivela: eolico selvaggio minaccia le falde idriche"

14:45:43 2709 stampa questo articolo

La candidata pentastellata invita a "raccogliere l'allarme". 

“Due geologi, da sempre impegnati in vertenze ambientali, Vincenzo Briuolo e Vincenzo Portoghese, hanno presentato nei giorni scorsi uno studio (seguito da relazione alla Procura della Repubblica) commissionato dal Comitato in presidio permanente sulla montagna di Morcone, relativo ai danni che l’eolico selvaggio, con le trivellazioni, sta facendo alle acque sotterranee della zona”.

A dirlo è Angela Ianaro candidata del Movimento Cinque Stelle Collegio uninominale Camera di Benevento.

“Portoghese e Briuolo – ha aggiunto la grillina – hanno rilevato che le acque interessate sono un patrimonio inestimabile, soprattutto in tempi caratterizzati dalla penuria di risorse idriche. Cito testualmente un passaggio particolarmente significativo: «Gli impianti potrebbero modificare il corso sotterraneo delle falde facendoci perdere per sempre una risorsa preziosissima». Nell’ottobre del 2017 l’eurodeputato del Movimento Cinque Stelle Piernicola Pedicini, impegnandosi a portare la vicenda sui tavoli di Bruxelles, affermava: «C'è una crescita indiscriminata di parchi eolici in zone anche particolarmente rilevanti da un punto di vista paesaggistico, produttivo, naturalistico e storico». La vicenda morconese è stata seguita dai nostri consiglieri regionali e da nostri parlamentari, come Carlo Sibilia. L’articolatissimo programma energetico del M5S si basa sull’autonomia energetica delle comunità locali, sulla sostenibilità e sull’implementazione delle rinnovabili (FER). Bisogna avere sempre la lucidità per distinguere una reale transizione verso una società ‘post-fossile’ e lo sfruttamento selvaggio dell’ambiente che si spruzza un po’ di ‘green’. Gunter Pauli (sul Blog di Grillo) propone una ‘rivoluzione dal basso’ nel settore, installando turbine eoliche su piloni esistenti”.

E concludono: “Nel nostro programma ambientale è scritto chiaramente che ogni intervento deve essere autorizzato tenendo conto dei seguenti fattori: ambiente e paesaggio; oltre all´uomo, la fauna e la flora; il suolo, l´acqua, l´aria e il clima. È possibile fare sintesi tra innovazione tecnologica, fabbisogno energetico e tutela dell’ambiente? Io direi di sì, partendo dalle comunità locali. Il grido d’allarme lanciato dal Comitato e dai geologi sull’acqua deve essere ascoltato”.



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