Napoli. Sequestrati panifici del clan Lo Russo. 24 misure cautelari

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Napoli. Sequestrati panifici riconducibili al clan camorristico Lo RussoNapoli. Sequestrati panifici riconducibili al clan camorristico Lo Russo

Questa mattina, con un'operazione congiunta di diverse forze di polizia, è stata data esecuzione alla misura cautelare emessa dal G.I.P presso il Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di 24 persone indagate per aver fatto parte del clan camorristico Lo Russo.

Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, detenzione di numerose armi da fuoco, tentato omicidio e omicidio colposo con violazione della disciplina della circolazione stradale. Il provvedimento si fonda sugli esiti delle attività investigative svolte di concerto da diverse forze dell'ordine  che hanno focalizzato l'attenzione su Carlo Lo Russo, esponente di rilievo del clan, tornato in libertà nel luglio scorso dopo un lungo periodo di detenzione, e di recente arrestato per l'omicidio di Izzi Pasquale.

Le indagini, condotte da Squadra Mobile di Napoli, Compagnia Carabinieri Napoli Vomero e G.I.C.O di Napoli - hanno fatto uso anche di intercettazione telefoniche ed ambientali - permettendo di risalire ai componenti del gruppo di fuoco  nonché il ruolo di soggetti dediti in forma stabile e continuativa alle attività estorsive oltre ai soggetti preposti al traffico di stupefacenti. Le evidenze delle indagini hanno poi trovato riscontro anche in più dichiarazioni di collaboratori di giustizia di vari clan camorristici.

Le indagini tecniche hanno consentito anche di accertare la riconducibilità agli indagati di un vero e proprio arsenale sequestrato nel gennaio scorso in Via Janfolla, armi nella disponibilità del gruppo facente a capo a Carlo Lo Russo ed immediatamente sostituite con altre utilizzate per una serie di atti intimidatori e sparatorie registrate sul territorio del Don Guanella nei mesi scorsi.

Gli inquirenti hano quindi potuto anche far luce sul tentato omicidio di Mallo Walter e Russo Paolo, occasione durante la quale vennero sequestrati 33 bossoli nel Rione Don Guanella lo scorso 21 marzo, individuandone gli autori.

La violenza del clan diventa sempre più recrudescente, soprattutto quando le azioni sono compiute dagli affiliati più giovani, come nel caso della donna freddata in stara da da due giovani alla ricerca di nemici da uccidere.

Ma il clan ha usato metodi mafiosi anche per imporsi in settori economici sotto la luce del sole. In particolare il clan si è dato ad una fiorente attività estorsiva avente ad oggetto l'imposizione dell'acquisto del pane.

clan lo russo e racket del pane

Da anni, non solo molti esercizi commerciali ma addirittura i grossi centri commerciali e persino i venditori ambulanti hanno l'obbligo di vendere esclusivamente il pane che è stato loro fornito da forni facenti capo al clan, che si avvantaggia economicamente non solo perché ha la garanzia di vendere rilevanti quantitativi di pane, ma anche perché vende imponendo un prezzo 'maggiorato' rispetto ai prezzo di mercato. I produttori di pane sono stati individuati in soggetti legati anche da vincoli di parentela ai Lo Russo e che grazie alla 'forza' che deriva dalla loro appartenenza al clan impongono da anni tale sistema. Le vittime non effettuano una libera scelta ma acquistano il pane dai soggetti legati ai Lo Russo perché sanno che diversamente sarebbero vittime di ritorsioni.

Contestualmente alle misure personali è stata data esecuzione anche all'ordinanza di sequestro preventivo dei panifici riconducibili al clan Lo Russo.



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