Processo Udeur, l'attesa di Mastella: 'Non ho capi d'accusa, sarei un capo banda'

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Clemente MastellaClemente Mastella

C'è attesa domani al Tribunale di Napoli dove si terrà il processo al partito Udeur ed al suo leader Clemente Mastella: il Gup Maurizio Conte, infatti, si riserverà di fornire una risposta e decidere se rinviare a giudizio il leader udeurrino per il reato di associazione a delinquere. Mastella è già stato prosciolto una volta ma l'accusa è stata riformulata. Le 'sensazioni' di Mastella a poche ore dalla decisione del Gup, sono state riportate sulle pagine de 'Il Corriere del Mezzogiorno': "Neanche ai tempi di Mani Pulite — ha detto Mastella al giudice — si arrivò a tanto: la strada era quella ma Davigo, Colombo, D'Ambrosio capirono che se l'avessero percorsa avrebbero fatto una sciocchezza". A Mastella toccherà una sorte diversa? "Se così fosse bisognerà rivedere la storia d'Italia visto che il mio partito ha eletto due presidenti della Repubblica e ha sostenuto vari governi. Tutti delinquenti?". Mastella ha una storia politica quasi quarantennale. Appesa a un filo. Qual è effettivamente l'accusa? "Non ho capi d'accusa specifici. Sarei il capo di una banda". Al capo dell'Udeur è contestata la concussione - nei confronti di Bassolino, Luigi Annunziata (ormai passato a miglior vita) e l'ex deputato Antonio Barbieri che all'epoca era sindaco di Cerreto Sannita - e l'abuso d'ufficio per la vicenda Arpac. Qui contano i fatti. Partiamo dall'Arpac. In uno scartafascio di segreteria ci sono seicento nomi di persone segnalate con a fianco il nome del politico che raccomanda. C'è il nome di Mastella ma Mastella è in buona compagnia: Bassolino, De Mita, Martusciello, Sommese, Rivellini, De Franciscis, Pecoraro Scanio, Corrado Gabriele, Nello Di Nardo, Nello Palumbo. Tutti indagati? No, solo Mastella. Per cosa? Per un contratto co.co.co. Passiamo alla concussione. Mentre Mastella era a via Arenula, gli assessori dell'Udeur della giunta regionale presieduta da Bassolino - Abamonte e Nocera - sono arrestati (domiciliari). Stesso trattamento per la moglie: Sandra Lonardo. L'accusa: gli assessori non partecipando alle riunioni di giunta esercitavano un potere al fine di ottenere la nomina del commissario Asi a Benevento. La difesa: "Anche gli assessori della Margherita, più numerosi dei miei, hanno disertato le riunioni di giunta ma mai nessuno è stato perseguito e perseguitato mentre i mastelliani sono stati arrestati. Ripeto: arrestati». Ma il concusso, ossia Antonio Bassolino, cosa ha detto ai pm? Nulla. Non è stato mai ascoltato. Il 16 gennaio del 2008, però, Bassolino dichiarava all'Ansa: "Apprendo che sarei parte offesa per presunta concussione ai miei danni dal ministro Mastella per la nomina del commissario Asi di Benevento. Per quello che mi risulta si tratta di una nomina legittima e avvenuta in piena trasparenza, sulla base di una delibera di giunta". Luigi Annunziata non può parlare più. È morto. Ma a Sandro Ruotolo che lo intervistava per Anno Zero disse: "Con Mastella non ho mai parlato di gestione… anzi, devo dire che mi ha sempre detto scegli i migliori. Questo lo giuro sulle cose più care". Ma, al di là dei giuramenti, nessuna scelta fu fatta: né per i migliori, né per i peggiori. A Mastella è contestato d'aver fatto pressioni per la nomina a primario del dottor Rolando Bruno, solo che il medico era già primario da cinque anni. E il sindaco di Cerreto Sannita? A Benevento è in corso il processo e Antonio Barbieri (parte offesa), che non va d'amore e d'accordo con Mastella, ha detto che il suo nemico non c'entra niente. L'Udeur, che aveva come simbolo il campanile della chiesa di San Giovanni di Ceppaloni, non è stato un partito politico di prima grandezza, né la stella polare del popolarismo europeo. Oggi, dopo la bufera giudiziaria, è morto e sepolto. Mastella non è stato uno statista. Lui stesso, ironico, è di questo avviso. Il mastellismo (ma non solo il mastellismo) è - fu - clientelismo ma la sua eliminazione per via giudiziaria è un rimedio peggiore del male".



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