Questione Terna, Mezzogiorno Nazionale chiede intervento del Comune

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Mezzogiorno Nazionale. Nella foto Pasquale ViespoliMezzogiorno Nazionale. Nella foto Pasquale Viespoli

In merito alla questione Terna, Pasquale Viespoli presidente di Mezzogiorno Nazionale ha chiesto l’intervento del Comune.

“Se proprio si vuole individuare una definizione, nello spirito della democrazia dell’alternanza, l’opposizione non può che essere ‘governante’, competitiva rispetto alla risoluzione dei problemi. E’ la linea che, nel nostro piccolo, senza velleitarismi ma con continuità di impegno, intendiamo seguire. Fin da subito. Sulla vicenda Terna. Una questione urgente e centrale, dai risvolti ambientali, paesaggistici e di sviluppo”.

Comincia così la nota di Pasquale Viespoli presidente di Mezzogiorno Nazionale in merito sulla proroga dei lavori che la Terna sta svolgendo alle porte di Benevento.

“Il Decreto interministeriale del 20 giugno scorso – continua la nota Viespoli – ha disposto la proroga di due anni del termine di ultimazione dei lavori di potenziamento dell’elettrodotto ‘BN2-Foggia’. Il Ministero dello Sviluppo economico ha accolto la richiesta di Terna, che ha motivato il ritardo dei lavori, rispetto al calendario previsto, a causa dell’interferenza, sul piano dell’assetto di rete e per gli scavi archeologici, dell’avvio delle opere relative alla sottostazione elettrica BN3”.

Si tratta, spiega il massimo dirigente di Mezzogiorno Nazionale, “di un intervento di enorme impatto ambientale e paesaggistico a contrada La Francesca. Più volte, nel passato, siamo intervenuti, sia per evidenziarne la dimensione, sia per richiamare l’attenzione sul profilo procedurale, trattandosi di un’autorizzazione ‘a rimorchio’, per connessione con quella relativa al parco eolico di San Lupo, sia per rimarcare l’assenza di ‘BN3’ nel piano nazionale e la necessità di inserire la suddetta sottostazione in un progetto unitario di infrastrutturazione elettrica sul territorio sannita”.

Ecco dunque che Viespoli chiede l’intervento di Palazzo Mosti. “Il Comune di Benevento ha il dovere di valutare un’impugnativa per la quale, a nostro avviso, esistono tutte le condizioni e, contemporaneamente, aprire, ispirandosi al modello francese, un dibattito pubblico, nel senso giuridico e politico, per riportare su un piano di trasparenza, e a tutela dell’interesse generale, il rapporto con Terna. Un dibattito pubblico per fermare l’aggressione incontrollata del territorio ed esigere interventi contestuali e compensativi sul piano infrastrutturale, ambientale, dell’utilizzo e del costo dell’energia, come fattore di attrattività per gli investimenti e lo sviluppo. Un dibattito pubblico per determinare reale consapevolezza e reale partecipazione ed evitare accordi parziali, per non dire al ribasso, come nel caso dell’intesa siglata il 23 maggio scorso, tra il Comune di Benevento, Terna e alcuni soggetti associativi. In quella intesa, che precede di poco meno di un mese il Decreto interministeriale di proroga, si prevede, tra l’altro, l’impegno a non presentare ricorsi ed esposti”.

E conclude. “Noi riteniamo, invece, che il Comune debba fare il contrario, e auspichiamo che la farà, contestando e impugnando, con ricorso alla giustizia amministrativa, il Decreto del 20 giugno”.



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