Bucchi: "Regalato un tempo al Lecce, meglio nel secondo. Pubblico ci ha trascinati"

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Cristian BucchiCristian Bucchi

Le parole di Cristian Bucchi in sala stampa.

“Abbiamo regalato un tempo e mi fa piacere sia accaduto questa sera. Noi dobbiamo essere bravi a trovare un equilibrio: giochiamo un campionato dove puoi vincere e perdere con tutte. Se sei una squadra dell’ultima mezz’ora te la giochi alla grande, se siamo una squadra della prima mezz’ora soffri”.

Questa, in soldoni, la sintesi della lettura di gara fatta da Cristian Bucchi,tecnico del Benevento dopo la gara con il Lecce, terminata 3 a 3 e che ha visto la Strega offrire un secondo tempo di intensità per rimettere la gara sui binari giusti.

“Nella prima frazione non sembravamo noi – ha detto Bucchi – e non solo per attenzione e intensità a anche per via dell’atteggiamento. La gara, l’avevamo preparata in maniera diversa ed invece, poi, ci siamo ritrovarti ad aspettarli nella nostra metà campo”.

Bucchi, se ha qualcosa da rimproverare ai suoi è l’atteggiamento. “Nel secondo tempo – ha aggiunto – la squadra mi è piaciuta, si è tolta di dosso la paura e finalmente ha poi giocato. Merito di ciò è anche ai tifosi che ci hanno trascinato, sul 3 a 0 li sentivo cantare, loro ci credevano”.

La posizione di Viola, molto bassa, ha impressionato tutti. Una posizione richiesta dallo stesso tecnico: “sono stato io a chiedergli di abbassarsi in caso si marcatura. Al contempo ho chiesto ai terzini di alzarsi e allargare il gioco così da metterli in difficoltà ma siamo stati lenti e nemmeno all’Udinese avevamo concesso così tanto. A girare non sono stati i singoli ma la squadra”.

Sul cambio modulo, da 4-3-3 a 4-2-4: “Nel finale ho inserito sia Ricci che Buonaiuto oltre che Asencio sistemandoci con le due punte così da poter cercare di avere più palloni giocabili per gli attaccanti e lasciando solo Nocerino e Viola nel mezzo tentando comunque di mantenere un certo equilibrio. Sul 3 a 3 a oltre 7 minuti dalla fine, credetemi, ero convinto di vincerla ma abbiamo sbagliato qualcosa in fase di gestione”.

Sulla sosta e gerarchie : “A me star fermi non mi piace, io I punti voglio farli e farli subito. Abbiamo però 18 giorni per lavorare su quello che non è andato. Le gerarchie, le fanno gli allenamenti, questi giorni danno a tutti La possibilità di mettersi in gioco. Oggi, sapevo che non saremmo stati perfetti, altrimenti mi sarei preoccupato”.

M.P.



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