Foggia - Benevento. Bucchi: "Sono tutte finali". Padalino: "Conta la voglia e l'orgoglio. I convocati

14:31:32 1969 stampa questo articolo
Cristian BucchiCristian Bucchi

Le parole dei due tecnici e dell'ex Pietro Iemmello. 

“Una gara bella e dai ritmi alti”. Ecco cosa si aspetta Cristian Bucchi dal match in programma domani allo Stadio Zaccheria – calcio d’inizio alle ore 18.00 – dove nella venticinquesima giornata del campionato di Serie Bkt si affronteranno Foggia e Benevento. Nella consueta conferenza stampa pre-gara, il tecnico dei giallorossi ha poi fatto il punto sui dubbi che in queste ore lo assillano, soprattutto in difesa.

“Ho convocato sia Antei che Volta – ha detto – potrebbero giocare entrambi e potrebbe non giocare nessuno dei due, non stanno benissimo. Per decidere mi prenderò altre 24 ore e faremo tutte le valutazioni del caso. Gli altri stanno bene e chiunque giocherà saprà far bene. Di Chiara non è stato convocato e difficilmente sarà pronto per martedì, vediamo se riusciamo a recuperarlo per Livorno”.

Avversario. “Sarà una gara tecnicamente più bella e da ritmi alti, entrambe vorranno fare la partita e poi il Foggia è prima per possesso palla – anche se ha cambiato qualcosa – che ama giocare a calcio e che può concedere qualcosa. Una partita aperta dove entrambi faranno di tutto per vincerla. Noi dovremo essere bravi a soffocare le loro qualità, a tenere il pallone. Il Foggia è prima per tiri e goal da fuori area ed hanno tanta qualità, negli ultimi 25 metri, sia nello spunto che nella rifinitura con Galano, Iemmello, Chiaretti e Mazzeo, dobbiamo essere dunque bravi a limitarli, ad avere un possesso fluido ed a verticalizzare il più possibile”.

Pacchetto arretrato. “Noi abbiamo sei difensori centrali, tre mancini e tre destri e un po’ tutti possono fare tutto. Antei lo vedo più da centrale, ma possono giocare sia Tuia, che Caldirola che Costa. Oggi il problema è solo numerico con Antei e Volta non al meglio e Di Chiara fuori”.

Benevento meno bello ma solido. “Non sono un allenatore chiuso in un solo sistema di gioco. Ci sono delle strade: adottare un modulo e portarlo avanti dall’inizio alla fine, farlo cementare alla squadra e farlo benissimo con pregi e difetti. In questo campionato ci sono tante squadre che giocano con lo stesso modulo, Cittadella, Brescia, Lecce, Perugia. Squadre che possono cambiare le caratteristiche dei giocatori ma giocano sempre con lo stesso modulo ed è una cosa che rispetto. Personalmente preferisco cambiare, adattare le mie idee ai giocatori che ho a disposizione e valorizzarne qualità in base ai momenti e in questo poi entra anche il tipo di partita che poi andiamo a fare. Se giochiamo contro il Cittadella che è una squadra aggressiva e brava nel recupero di palloni nella metà campo avversaria, credo che la prima che devi fare è evitare di invitarli a palleggiare vicino alla tua porta. Quindi, cerchi una partita di seconde palle, di profondità, di giocate veloci più che di palleggio. Se giochi contro la Salernitana che tende a chiudersi in difesa devi cercare di fare una partita più di palleggio per cercare di tirarli fuori. Il Foggia non lo aspetteremo e non staremo sempre nella loro metà campo, dovremo far tutto perché ci saranno momenti in cui saremo bravi a pressarli ed a rubar palla e altri in cui faremo qualche passo indietro”.

Maturità. “Siamo migliorati nella lettura dei momenti nel fare bene tante cose e non solo una, a camuffare i difetti. Con il Cittadella ho visto una cosa che non vorrei mai vedere e che invece mi hanno fatto capire che la squadra è matura: Crisetig e Caldirola che buttano il pallone fuori dallo stadio. Personalmente amo sempre che palla si giochi rasoterra anche in allenamento ma ci sono dei momenti in cui non si deve giocare”.

Le altre. “Io le partite le vedo tutte, non vedo squadre spettacolari. Per espressione di gioco Lecce e Brescia hanno trovato una buona continuità. Due squadre che sono partite in sordina, e forse questo partire con tranquillità gli dà la possibilità di giocare sempre con la mente libera. Quando le aspettative ci sono tante situazioni deve saperle leggere”.

Centrocampo
. “La scelta dei centrocampisti non dipenderà da quella dei difensori. Tutti stanno bene: Viola sta crescendo molto, Tello, Del Pinto, Buonaiuto Bandinelli e Crisetig sono quelli che hanno giocato di più e stanno bene. Tello ha recuperato dalla caviglia, è stato regolarmente in campo con noi in settimana. Del Pinto dopo due giorni particolari ha recuperato al 100% ed anche Vokic si è calato nella mentalità ed è pronto anche lui. Non guardo la difesa per la scelta di chi giocherà in mezzo al campo ma guardiamo qualcos’altro. Potrebbe cambiare qualcosa nella disposizione magari nel posizionamento ma questo è dato dalle qualità dei calciatori e dal tipo di avversario. Sulle altre cose possiamo lavorarci, come ad esempio far giocare gli attaccanti. Queste sono situazioni che però non sconvolgono le cose cementate ultimamente”.

Iemmello. “A Sassuolo gli avevo chiesto di rimanere perché puntavo molto su di lui e gli dissi che si sarebbe giocato il posto da titolare. Lui fece una scelta personale, che non ho condiviso anche se poi lo chiamai gli feci l’imbocca al lupo. In estate ci siamo ritrovati e speravo di ritrovare il Pietro che conoscevo, non ho avuto modo di vederlo, non era pronto anche dopo l’infortunio, e probabilmente lui si aspettava maggiore considerazione. Davanti ad un calciatore importante credo bisogna essere diretti: mi aspetto molto e voglio molto. Coda lo massacro sempre e lo massacro perché deve fare molto di più. Iemmello non l’ho fatto fuori, non l’ho accantonato se lo stimavo in A, figuratevi in B. Stima immutata come uomo e calciatore. Sono state fatte scelte diverse che hanno accontentato tutti. Se Iemmello si ritrova, è ancora nostro, nella continuità e nella salute credo che abbiamo guadagnato qualcosa. Spero domani faccia una grande partita, non credo nel discorso degli ex. Il discorso lo dimostri con il lavoro e quando giochi per una squadra non con le esultanze. Poi se saremo qui il prossimo anno ci ritroveremo a Benevento, non cambio il mio pensiero su di lui: ottimo ragazzo e bravissimo calciatore”.

Maturità. “Siamo cambiati tanto nella mentalità, c’è un progetto tecnico che parte da più lontano sulla mentalità. Forse, quest’estate ho commesso l’errore di basarlo su un modulo. L’inizio è stato confortante per risultati sia in campionato che in Coppa poi davanti alle prime battute di arresto sono venuti fuori i difetti della squadra. Lì ho capito che avremmo dovuto riavvolgere il nastro e capire che bisognava costruire una mentalità data dal sacrificio e dal senso di appartenenza. Chi non aveva questa convinzione totale è andato via, chi voleva restare qui a tutti i costi è rimasto. Questo abbiamo migliorato. Abbiamo dei calciatori che anche se non giocano soffrono e sono partecipi al cento per cento e sa che anche se gioca 5 minuti darà l’anima. Chi è rimasto sapeva bene che individualmente avrebbe lasciato qualcosa, stando in un organico così forte, davanti al bene comune. Questa estate eravamo partiti tutti da zero, ma tutti avevamo delle ancore legate alla categorie, al 4-3-3 al calcio champagne, al vincere per forza. Poi devi capire bene la realtà, cosa stai facendo, le qualità tecniche ed umane dei calciatori e trovare il terreno giusto sul quale piazzare le basi solide”.

Viola. “Ha tanta foglia di tornare ad essere determinante, così Ricci, Asencio, Del Pinto. Ho rivisto l’Asencio di inizio stagione, l’animale dell’estate scorsa. Tutti in questo momento vorrebbero esserci ma noi giochiamo in undici e ci sono tre cambi. Ci sarà spazio per tutti”.

Tensioni. “Devi cercare di far arrivare un messaggio chiaro alla squadra, l’allenatore deve essere una spugna e far uscire le cose che ritiene opportune. Oggi quello che la squadra deve sapere è che non ci si accontenta, bisogna stare su pezzo. Abbiamo 5 partite in 22 giorni e dobbiamo viverle come singole finali. Ogni volta prepareremo partite secche, abbiamo dimostrato di saper vincere o perdere come tutti in questo campionato. Dobbiamo essere concentratissimi, preparati fisicamente tatticamente e mentalmente senza mollare niente. È un momento in cui è necessario isolarsi dal mondo, l’entusiasmo ci piace lo respiriamo allo stadio poi dobbiamo tornare ad isolarci”.

Possibile turnover?
 “La formazione di Foggia l’avevo in mente già ieri, poi i dubbi in difesa hanno complicato un po’ le cose ed i dubbi me li porti fino a domani mattina. Non sto pensando alle altre partire, viviamo partita per partita per ora concentriamoci solo sul Foggia”.


Qui Foggia - a parlare non è solo Pietro Iemmello ma anche il tecnico Pasquale Padalino che sul Benevento ha detto: "Di sicuro loro hanno una tranquillità diversa, affrontiamo un avversario di valore e lo dicono i numeri, per quanto ci riguarda la voglia di vincere deve prescindere dall'avversario pur essendo il Benevento un ulteriore stimolo, l'orgoglio di vincere e cambiare la nostra classifica bisogna trovarlo dentro noi stessi".

Qualche problema per il Foggia lo ha con Martinelli e Greco per problemi fisici con Tonucci ancora non in condizione e Camporese ancora fuori. Assenze che non dovrebbero però sconvolgere modulo e posizioni. Tornare a vincere per Padalino è qualcosa che “determinerebbe un prosieguo del campionato con maggiore fiducia. Tutti lo vorremmo, la strada è questa anche se in alcune cose dobbiamo essere determinati, cinici e vogliosi di portare a casa il risultato. Questa squadra ha valori, la posizione ti condiziona ma la forza di una squadra è quella di reagire e squadre come il Benevento stimolano anche se è qualcosa che bisogna avere dentro. La vittoria cambierebbe anche gli scenari”.

“Anche loro hanno cambiato modulo – dice Padalino – Bucchi ha poi trovato il giusto equilibrio e da questo punto di vista hanno una certa tranquillità. Sulla carta non c’è confronto, ma abbiamo un dovere verso noi stessi e verso i tifosi ed è questo che insieme al nostro orgoglio per ripagare questo affetto fuori e dentro dal campo”.

“Lo scorso anno non ho potuto dare quel che potevo per un problema al ginocchio. Loro sono una squadra costruita per vincere, con un doppione valido per ogni ruolo”. Queste le parole di Pietro Iemmello, non senza una piccola stoccata a Bucchi, oggi al Foggia ma di proprietà giallorossa ed ex della sfida. 

I convocati

Bucchi
ne convoca 25, out solo Di Chiara.

PORTIERI: 12 Montipò, 22 Gori, 32 Zagari; DIFENSORI: 11 Maggio, 18 Gyamfi, 3 Letizia, 5 Antei, 14 Volta, 15 Costa, 13 Tuia, 35 Caldirola; CENTROCAMPISTI: 25 Bandinelli, 4 Del Pinto, 8 Tello, 10 Viola, 36 Vokic, 34 Crisetig, 21 Goddard; ATTACCANTI: 9 Coda, 16 Improta, 19 R. Insigne, 17 Buonaiuto, 27 F. Ricci, 33 Armenteros, 29 Asencio.

Padalino deve rinunciare a Camporese e Tonucci ci sono Greco e Martinelli anche se non al 100%.

PORTIERI: Leali Nicola, Noppert Andries. DIFENSORI: Billong, Jean-Claude, Ranieri Luca, Loiacono Giuseppe, Zambelli Marco, Martinelli Luca, Ngawa Pier - Yves, Boldor Dejan, Ingrosso Giammarco.  CENTROCAMPISTI: Agnelli Cristian, Greco Leando, Deli Francesco, Oliver Kragl, Marcucci Andrea, Gerbo Alberto, Busellato Massimiliano. ATTACCANTI: Iemmello Pietro, Cicerelli Emanuele, Galano Cristian, Mazzeo Fabio, Chiaretti Lucas, Matarese Luca. 

 



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