Hostel 2 macchia di sangue

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Patrocinato dal regista pulp Tarantino e diretto dall’altrettanto Eli Roth, regista di Cabin Fever e del primo Hostel, Hostel 2 torna a macchiare di sangue lo schermo, con tinte forti e atmosfere inquietanti. Lo spunto è simile al primo, ma cambia il sesso dei protagonisti: tre ragazze decidono di concedersi una vacanza a Praga e sul treno ne incontrano un’altra che propone di seguirla in un ostello in Slovacchia.

Così comincia l’incubo. Il plot ha lo stesso tema del primo: ricconi che per provare “brividi forti” pagano cifre altissime per torture o per uccidere a piacimento esseri umani; ma stavolta viene mostrata di più l’altra faccia della medaglia, quella degli aguzzini, uomini tornati allo stato ferino, nella ricerca di trasgressione. Splatter allo stato puro, ritmi adrenalinici, il film va ad accostarsi ai vari Saw e alle varie Colline con gli occhi ma senza aggiungere nulla di più. Sebbene possa sembrare che ci sia attenzione alla trama, ciò che emerge dalla visione è una storia-fotocopia del primo che abbonda di gore solo per facili brividi di sconvolgimento.



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