Il caso Zodiac

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1969-1978: l’America è sconvolta da un’incredibile scia di sangue, ancora oggi irrisolta che porta la firma del serial killer Zodiac. David Fincher, a cinque anni da Panic Room, torna dietro la cinepresa per mostrare una ferita ancora aperta: il caso Zodiac. Il killer in circa nove anni ha scritto alla polizia e ai giornali lettere in cui confessava gli omicidi e spiegava particolari altrimenti sconosciuti, allegando loro un crittogramma in cui rivelava particolari raccapriccianti.
Tra le ultime lettere ha confessato l’omicidio di 37 persone, sbeffeggiando le autorità per la loro inefficienza nelle indagini. Fincher dirige un triller angoscioso, vicino nei colori e nei toni al suo splendido Se7en, il cui filo conduttore è la suspance, mantenuta alta da una regia coinvolgente. Un vignettista, un cronista d’assalto e un investigatore sono le pedine ossessionate dall’ombra sempre sfuggevole e beffarda del serial killer che ha seminato il panico per le strade di San Francisco. Nelle sue lettere un messaggio di orrore: chiunque poteva essere il prossimo.



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