Gelo e danni all'agricoltura. Comune Dugenta chiede stato calamita'. Plauso di De Mita

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Vigneti bruciati dal gelo tra Irpinia e SannioVigneti bruciati dal gelo tra Irpinia e Sannio

Inviata dall'Ente comunale sannita al presidente della Regione la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità dopo l'ondata di gelo dei giorni scorsi. 

L’Amministrazione comunale di Dugenta, ha deliberato lo scorso 27 aprile la richiesta al presidente della Regione Campania per il riconoscimento della calamità naturale per il territorio comunale, per i danni causati dall’eccezionale ondata di gelo verificatosi nelle notti tra il 19 e 20 aprile e tra il 21 e 22 aprile.
“La richiesta – spiegano dall’Ente – è stata inviata anche al Dipartimento di Protezione Civile, all’Assessorato Risorse Agricole (UOD16 Benevento – ex ispettorato provinciale agricoltura) e al Prefetto di Benevento”.

“I danni patiti dagli agricoltori della nostra comunità sono evidenti – ha poi dichiarato il primo cittadino Clemente Di Cerbo – e per questo abbiamo prontamente sollecitato e sensibilizzato la Regione per tentare di trovare forme di ristoro per venire incontro ai notevoli danni subiti dagli stessi”.

Sulla tempestività con la quale si è mossa l’Amministrazione si è espresso anche il deputato Giuseppe De Mita, segretario regionale dell’Udc della Campania. “Un plauso merita l'Amministrazione Comunale di Dugenta, guidata dal sindaco Clemente Di Cerbo, che ha efficacemente e tempestivamente deliberato la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale – ha dichiarato – per i danni causati dall'eccezionale ed anomala ondata di gelo che si è verificata nei giorni scorsi. Efficacia dell’azione e tempestività della reazione sono indispensabili se si vogliono dare risposte certe alla propria comunità. Per un territorio come quello di Dugenta, a vocazione fortemente agricola – ha aggiunto De Mita – un po’ come accaduto per tutte le aree interne della Campania, l’abbassamento così brusco delle temperature come si è verificato nei giorni scorsi rappresenta un fattore fortemente penalizzante, soprattutto sul fronte vitivinicolo. Giusto, perciò, individuare forme di ristoro e avviare procedure amministrative che possano essere di sostegno agli operatori e al sistema produttivo locale, proprio come ha fatto l’amministrazione comunale guidata da Di Cerbo”. 



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