Sant'Agata. Di Nuzzi e Razzano: "Ecco le verita' sul bilancio"

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S.Agata dei Goti - Palazzo San Francesco, sede del ComuneS.Agata dei Goti - Palazzo San Francesco, sede del Comune

Dopo la rimodulazione del piano di riequilibrio effettuato dal commissario Valiante, Di Nuzzi e Razzano attaccano la gestione Valentino.

Il commissario prefettizio di Sant' Agata de’ Goti, Maurizio Valiante in carica presso il comune caudino dal 26 novembre scorso dopo le dimissioni presentate da Elvira Nuzzolo, ha provveduto alla rimodulazione del piano di riequilibrio pluriennale con l’accesso al fondo di rotazione.

“Ciò conferma – scrivono in una nota Giovanna Razzano e Luigi Di Nuzzi - che il Comune è in stato deficitario, in quanto sussistono squilibri strutturali del bilancio in grado di provocare il dissesto finanziario. Così come presentato il piano non era sufficiente ad ottenere l’approvazione e si è dovuti ricorrere alla sua integrazione con l’accesso al fondo di rotazione. Il fondo di rotazione – spiegano – è un’ulteriore anticipazione di soldi attribuita agli enti e da restituire in 10 anni, che, in condizioni di sostanziale dissesto finanziario, aderiscono al piano di riequilibrio, ma ciò che nessuno dice, è che per accedere a tale fondo ci sono delle condizioni.”

Ma cosa prevede? “L’obbligo di deliberare le massime aliquote e tariffe a carico dei cittadini; l'impegno ad alienare i beni patrimoniali disponibili; l’obbligo alla rideterminazione della dotazione organica, dichiarando eccedente il personale in sovrannumero rispetto ai rapporti medi dipendenti-popolazione; l’obbligo della la riduzione delle spese di personale, dirigente e non, relativamente alla retribuzione accessoria; la riduzione di almeno il 10% delle spese per prestazioni di servizi; la riduzione di almeno del 25% delle spese per trasferimenti ad altri enti; il blocco dell’indebitamento, fatto salvo per i mutui per la copertura di debiti fuori bilancio pregressi; una rigorosa revisione della spesa”.

In conclusione, secondo i due ex consiglieri di opposizione, “con il piano di riequilibrio, a differenza del dissesto, i cittadini per dieci anni avranno le aliquote e tariffe dei servizi comunali al massimo e i creditori dovranno attendere ancor più di prima per incassare le loro spettanze. Oggi – concludono - chi come l’ex sindaco, gioisce per l’avvio del risanamento finanziario del Comune lo fa in quanto dopo ben 14 anni di gestione amministrativa la sua condotta non sarà oggetto del procedimento di responsabilità amministrativa previsto per coloro che hanno provocato il dissesto, non certo perché ha a cuore il benessere delle famiglie, dei commercianti e degli imprenditori di Sant’Agata”.
 



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