Sant'Agata. L'ex consigliere Di Nuzzi spiega in 4 punti la sentenza del Tar

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Luigi Di Nuzzi, foto tratta da FacebookLuigi Di Nuzzi, foto tratta da Facebook

Non si placa il botta e risposta dopo la decisione del TAR di sciogliere il Consiglio comunale del centro saticulano, dopo aver dunque accolto il ricorso presentato sulle elezioni comunali del 25 maggio 2014 che avevano riconfermato sullo scranno più alto di Palazzo San Francesco, Carmine Valentino. Questa volta a prendere la parola è l’ormai ex consigliere di opposizione, Luigi Di Nuzzi.

“Concordiamo con Alfonso Maria Di Caprio, segretario cittadino del PD, che l’informazione è una cosa seria e, quindi, all’opinione pubblica vada assicurata chiarezza di fatti. Ed è sospinti da tale condivisione riteniamo che vadano chiarite alcune circostanze”. Così l’ex consigliere di opposizione della ‘Lista Di Nuzzi”, Luigi Di Nuzzi, interviene sulla sentenza del TAR Campania ed il conseguente scioglimento del consiglio comunale.

I punti da chiarire, secondo il consigliere, sono 4. “ il TAR ha motivato l’annullamento delle elezioni perché ha ritenuto che il Comune abbia rilasciato un ‘anomalo numero di duplicati’ con una modalità che secondo i Giudici ‘viola le disposizioni di legge come chiarite dal Ministero dell’Interno e dalla Prefettura di Benevento quanto ad acquisizione delle denunce di smarrimento ed al rilascio dei duplicati delle tessere elettorali’. Si tratta, in sostanza, di una violazione di legge. Qualcuno cerca di minimizzare affermando che non si tratta di una violazione grave. Il TAR, che ha letto le carte e che ha interpretato i fatti, ha pensato che lo fosse tanto da determinare lo scioglimento di un consiglio comunale. Questi sono i fatti! Poi ciascuno è libero di esprimere il proprio parere: il nostro è che le leggi vanno rispettate”.

“Il TAR – continua – non si è espresso su altre violazioni denunciate nel ricorso. Perché? Forse quella posta a fondamento della motivazione era sufficiente ad una pronuncia di annullamento delle elezioni. O, magari, i Giudici hanno considerato di non dover approfondire ulteriori aspetti che avrebbero allungato il processo. Ce lo dirà il Consiglio di Stato, visto che la maggioranza ha comunicato la volontà di impugnare la sentenza ed i ricorrenti quella di ricorrere in via incidentale perché sia fatta chiarezza su tutto. Ai Cittadini, nell’attesa, sia chiaro che un sindaco non c’è: al comune vi è un commissario prefettizio che lavorerà nell’interesse di tutti e non contro la Città. E noi siano convinti che il commissario potrà fare bene ed, in poco tempo, arginare i disastri finanziari prodotti dal sindaco Valentino il oltre sei anni di malgoverno”.

“Il TAR – scrive ancora Di Nuzzi – non ci farà dimenticare che la gestione Valentino ha portato imposte e tasse a livelli da record per la Città: al massimo della percentuale consentita IMU e Tasi dal 2009 aumentata del 51%; la sola tari è aumentata sempre dal 2009 del 86%; le imposte nel loro complessivo risultano incrementate, dallo stesso periodo, del 60% e le tasse del 110%; le tariffe a domanda individuale sono aumentate rispetto al 2013 tra il 20% ed il 50%. Dal 2009 ad oggi, inoltre, sono stati contratti nuovi mutui con un aumento del 46%: ed un incremento del debito pro capite che i nostri figli dovranno pagare”.

Inultimo, secondo l’ex consigliere, “Il TAR non sottrarrà la maggioranza dalla responsabilità politica (e ci auguriamo solo politica) per aver approvato un bilancio non veritiero e deliberato un riequilibrio a dir poco ‘squilibrato’. Ai Cittadini va detto (sempre per quel dovere di corretta informazione sui cui concordiamo con il PD) che rispetto ad un debito da ripianare che l’amministrazione Valentino ha sottostimato in circa 4 milioni si prevedono 5 milioni di risorse reperibili: tutte o quasi tutte da aumento dei costi dei servizi e, in particolare, dalla ‘vendita del patrimonio immobiliare’. Tale squilibro non è consentito dalla legge cosa chiarita anche dal revisore. Va da se che il riequilibrio, sottoposto al controllo della corte dei conti che dovrà obbligatoriamente pronunciarsi in giorni 60 giorni sarà quasi certamente bocciato e la conseguenza logica sarà il dissesto: e non sarà stato il TAR a deliberarlo”.

“Ma il dissesto – conclude – non deve preoccupare la Città: le imposte sono già al massimo e non potranno ulteriormente essere elevate. La ‘spremitura’ Valentino ci pone al riparo da ulteriori salassi. Però potremo ripartire da zero: con tanta buona volontà, con un bilancio ‘veramente’ risanato e, ci auguriamo, con un nuovo sindaco che davvero abbia a cuore le sorti della Città”.



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