Sisma. Lettera aperta di Aceto a Carofano: "Mappatura del territorio e formazione"

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Gianluca Aceto,  Articolo1Gianluca Aceto, Articolo1

Dopo il terremoto che colpito le popolazioni del reatino e dell'ascolano provocando oltre 290 morti, il dibattito sulla messa in sicurezza degli edifici pubblici continua a tenere banco. A Telese interviene Gianluca Aceto che disegna una vera e propria road map.

“Il sisma che lo scorso 24 agosto ha colpito vari territori dislocati tra Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria impone una seria riflessione a tutti noi
amministratori. Il carico di morte e distruzione (materiale, culturale, identitaria) è soltanto una delle tante, sinistre contabilità cui il nostro Paese sembra rassegnarsi dopo ogni evento catastrofico. Anche in questo caso, è facile prevederlo, emergeranno gravi e diffuse responsabilità, ricadenti sui vari livelli di governo”.

Comincia così la lunga lettera che Gianluca Aceto capogruppo in Consiglio comunale per “Telese Bene Comune” indirizza al primo cittadino del centro termale Pasquale Carofano. La richiesta dell’ex consigliere provinciale Aceto è quella di indire azioni, si parla di una commissione speciale, tese ad una mappatura delle criticità sismiche nel comune telesino, punto da condividere anche con i vicini comuni facenti parte della ‘Città Telesina’ ed istituire giornate di formazione.

“Scrivo – continua Aceto –proprio per questo: per invitarla a fare qualcosa di concreto, prima di eventi gravi che, purtroppo, colpiranno anche le nostre terre. Non sappiamo quando, ma accadrà. Ti scrivo con intento propositivo, volendo accogliere l’invito al dialogo che ha recentemente rivolto alle opposizioni. Per questo rinuncio a presentare mozioni, interrogazioni, proposte di delibere, sperando che almeno in questa occasione, da parte tua e della maggioranza, non mi si risponda che non vi fate «dettare l’agenda dalle opposizioni», come pure accaduto in Consiglio comunale. Come tu e qualche Consigliere di maggioranza ricorderete, dopo il terremoto che, nell’ottobre del 2012, fece crollare la scuola di San Giuliano di Puglia, uccidendo 27 bimbi e una maestra, alcuni noi si adoperarono fortemente affinché fossero verificate le condizioni di sicurezza sismica dell’edificio adibito a scuola elementare. Animammo dibattiti e iniziative popolari, oltre che politiche e istituzionali, presentammo proposte e interrogazioni, raccogliemmo migliaia di firme”.

“Nel 2010 – sottolinea il capogruppo d’opposizione – fummo chiamati ad amministrare il comune, e molti concittadini ci chiedevano conto di un argomento che era semplicemente spirito dall’agenda politica, denunciando il clamoroso distacco tra il dire e il fare. Rivendico pertanto, con orgoglio, di aver imposto che la messa in sicurezza della scuola elementare fosse il progetto prioritario presentato nell’ambito della cosiddetta «accelerazione della spesa», la procedura con cui la Regione Campania, un paio di anni fa, finanziava un progetto per ogni comune. Pur in presenza di intervenute divaricazioni politiche, infatti, decisi di subordinare la mia permanenza in amministrazione a tale obiettivo, ignorato da te e da altri consiglieri che con me, un tempo molto lontano, avevano battagliato. Sapevo che tu avevi l’interesse a che il vicesindaco in carica non si dimettesse, e ne ‘approfittai’: invece di chiedere garanzie politiche, chiesi la messa in sicurezza della scuola. La ottenni e non mi dimisi, pagando il prezzo di chi non prende le distanze da un percorso politico molto diverso da quello che avevo sperato, e finendo poi con l’essere revocato nel dicembre di quello stesso 2014”.

“Sono fiero di aver pagato quel prezzo – racconta Aceto – se è valsa la reale messa in sicurezza della scuola. I relativi lavori, lo ricordiamo, sono stati oggetto di polemica circa le modalità e i tempi di svolgimento (autunno 2015). I recentissimi fatti, inoltre, con il crollo anche di una scuola pubblica che risultava messa in sicurezza nel 2012, impongono delle azioni risolute e concrete”.

Aceto scende poi nel dettaglio ed elenca le proposte. “Convocazione di un’assemblea pubblica per illustrare i lavori svolti per la messa in sicurezza della scuola elementare; Istituzione di una Commissione speciale e di un tavolo tecnico per la mappatura del rischio sismico a Telese. Tali organismi dovrebbero coinvolgere, a titolo gratuito, i tecnici di Telese affinché ci aiutino a certificare lo stato dell’edilizia pubblica e privata, da valutare congiuntamente allo studio geologico che accompagna la proposta di PUC, ferma da troppi anni e da rilanciare risolutamente; Valutazione della candidatura di una progettazione per la messa in sicurezza sismica di edifici pubblici (a cominciare dalle altre scuole) al bando della Regione Campania di cui alla delibera di Giunta n. 244 del 24.05.2016 (Fondo di rotazione), con scadenza 15.09.2016 (suggerisco di dare priorità alla scuola media);Predisposizione di giornate formative- informative, anche con l’ausilio delle organizzazioni preposte (Protezione Civile, CRI, etc.) a vantaggio di cittadini ed operatori economici”.

Ed Ancora, ‘Telese Bene Comune’ chiede, la “predisposizione di azioni concrete di solidarietà e sostegno alle popolazioni colpite, anche dopo le primissime giornate di emergenza; Attivazione di un tavolo interistituzionale finalizzato alla condivisione dell’agenda con i Comuni del comprensorio, a partire da quelli costituenti la Città Telesina”.

“Ritengo opportuno – conclude Aceto - che tale argomento sia messo a conoscenza dell’intero Consiglio comunale, cosa per la quale confido nella tua sensibilità politica e istituzionale. Tali azioni hanno anche lo scopo di farci trovare pronti alle iniziative che lo Stato e la Regione Campania attiveranno per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio, a cominciare da quello pubblico”.



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