Roma. Agricoltori in piazza: tre cortei contro l'Europa, richieste e tensioni

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Consegna di una lettera alla Commissione Europea, ma le divisioni interne al settore e le diverse posizioni su aiuti e misure Ue rendono la protesta frammentata.

Roma - La Capitale è stata teatro di una giornata di proteste da parte degli agricoltori, divisi in tre cortei distinti per esprimere il loro dissenso contro le misure imposte dall'Unione Europea al settore. Al Colosseo, al Campidoglio e al Circo Massimo, oltre 1.500 persone si sono radunate per chiedere un cambio di rotta alle politiche europee considerate penalizzanti per l'agricoltura italiana.

Le concessioni ottenute e le rivendicazioni.

Nelle ultime settimane, il governo italiano e la Commissione Europea hanno adottato alcune misure per venire incontro alle esigenze degli agricoltori. Tra queste, l'aumento dei fondi per la Politica Agricola Comune (PAC), l'introduzione di un sistema di etichettatura più trasparente e la semplificazione delle procedure burocratiche.

Tuttavia, queste concessioni non sono state sufficienti a placare le proteste. Gli agricoltori chiedono infatti:

  • Maggiori aiuti diretti per compensare i bassi prezzi dei prodotti agricoli;
  • Riduzione dei costi di produzione, in particolare per quanto riguarda l'energia e le materie prime;
  • Maggiore tutela del mercato interno dalle importazioni di prodotti extraeuropei a prezzi inferiori;
  • Revisione della Pac per renderla più equa e sostenibile.

Le divisioni interne al settore

Le tre manifestazioni di Roma hanno evidenziato le divisioni interne al settore agricolo italiano. Da un lato, i grandi consorzi e le associazioni di categoria, come Coldiretti, che hanno organizzato il corteo al Circo Massimo, chiedono un dialogo costruttivo con l'Europa e puntano su misure di sostegno a lungo termine.

Dall'altro, gli agricoltori più indipendenti e alcune sigle sindacali, come il Coordinamento Rurale Europeo (Cra), che hanno manifestato al Colosseo e al Campidoglio, chiedono azioni più incisive e immediate da parte del governo italiano e un netto cambio di rotta da parte dell'Ue.

La consegna della lettera alla Commissione Europea

Al termine delle proteste, una delegazione di agricoltori ha consegnato una lettera alla Commissione Europea, in cui sono state riassunte le principali richieste del settore. La lettera è stata accolta dalla Commissaria europea all'Agricoltura, che ha assicurato il suo impegno per trovare soluzioni adeguate alle problematiche sollevate.

Le tensioni e l'incertezza del futuro

Nonostante le diverse posizioni e le divisioni interne, la giornata di proteste ha dimostrato la forte insoddisfazione degli agricoltori italiani per le politiche europee. La consegna della lettera alla Commissione Europea rappresenta un primo passo verso un dialogo costruttivo, ma la situazione rimane tesa e l'incertezza sul futuro del settore agricolo italiano pesa ancora come un macigno.

La protesta in Europa: trattori ancora in strada dalla Polonia alla Francia

Ma l'Italia non è l'unico paese europeo in cui protestano gli agricoltori. Centinaia di trattori hanno manifestato per le strade di Wroclaw, in Polonia, davanti al ministero dell'Agricoltura a Madrid, in Spagna, altri hanno bloccato l'ingresso del castello di Chambord, nella Valle della Loira, in Francia.



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