Trattori al Colosseo e delegazione da Meloni
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La protesta degli agricoltori infiamma Roma e attende Sanremo
Roma - La protesta degli agricoltori italiani è sbarcata a Roma venerdì mattina, con trattori che hanno sfilato per le vie della città tra gli applausi dei cittadini. Il corteo, partito da via Nomentana, ha raggiunto il Colosseo e il Circo Massimo, per poi dirigersi verso Palazzo Chigi, dove una delegazione di sigle del settore è stata convocata dal governo.
Al centro delle rivendicazioni degli agricoltori ci sono i prezzi del carburante e dei fertilizzanti, considerati insostenibili, e la concorrenza sleale dei prodotti stranieri. "Senza agricoltori niente cibo e niente futuro", si leggeva su uno degli striscioni esposti dai manifestanti.
Il governo ha preso atto della protesta e ha convocato le sigle del settore per un confronto. "L'agricoltura è un settore strategico per il nostro Paese e va tutelato", ha dichiarato il ministro dell'Agricoltura, Stefano Patuanelli. "Stiamo lavorando per trovare soluzioni concrete alle difficoltà che stanno incontrando gli agricoltori".
La protesta degli agricoltori non si fermerà qui. In attesa di vedere come la protesta irromperà nella quarta serata del Festival di Sanremo, sabato 11 febbraio, gli agricoltori hanno annunciato nuove mobilitazioni per le prossime settimane.
L'incognita Sanremo
La quarta serata del Festival di Sanremo sarà l'occasione per gli agricoltori di far sentire la propria voce a un pubblico ancora più ampio. La Rai ha infatti deciso di dare spazio alla protesta, trasmettendo un comunicato letto da una delegazione di agricoltori. Non è chiaro se la protesta si limiterà a questo o se ci saranno altre sorprese. Gli agricoltori non escludono di irrompere sul palco durante la serata, per portare all'attenzione del grande pubblico le loro difficoltà.
Il sostegno della politica
La protesta degli agricoltori ha ricevuto il sostegno di diverse forze politiche, tra cui Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia. "Il governo deve ascoltare le loro richieste e dare risposte concrete", ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini. "Gli agricoltori sono una parte importante del nostro Paese e meritano il nostro sostegno".
Camilla Laureti, europarlamentare e responsabile politiche agricole nella segreteria nazionale del Pd, ha dichiarato in un'intervista: "Una situazione non facile, quella dell’agricoltura europea, di cui siamo consapevoli e che merita risposte. Dalla legge di Bilancio al Dl Milleproroghe non si vede una visione sul futuro del settore in particolare sull’emergenze che segnalavo prima, il costo del cibo e il reddito degli agricoltori nella filiera. Vedo però molta propaganda, accresciuta dall’avvicinarsi delle elezioni europee".
La situazione del settore agricolo
Il settore agricolo italiano sta attraversando un momento difficile. I prezzi del carburante e dei fertilizzanti sono aumentati considerevolmente negli ultimi mesi, rendendo difficoltosa la produzione di cibo. A questo si aggiunge la concorrenza sleale dei prodotti stranieri, che spesso vengono venduti a prezzi inferiori a quelli italiani.
Le difficoltà del settore agricolo stanno mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende agricole. Se il governo non interverrà con misure concrete, la protesta degli agricoltori è destinata a crescere nei prossimi mesi.
Una protesta che non è solo italiana, però, ma si estende a tutta l'Europa. In Germania, la protesta si concentra contro la fine degli aiuti per il gasolio agricolo, una misura che rischia di mettere in ginocchio molte aziende agricole. In Francia, gli agricoltori scendono in piazza per denunciare l'aumento dei costi dell'acqua, una risorsa vitale per le coltivazioni. Nei paesi dell'Est, invece, la preoccupazione principale è la concorrenza dei prodotti provenienti dall'Ucraina, in particolare cereali e grano, che importati a dazio zero minacciano la produzione interna. In Italia, le ragioni della protesta sono molteplici: il calo della produzione dovuto agli eventi climatici, il crollo del reddito, i costi spropositati delle materie prisme e dell'energia, l'aumento del costo del denaro per gli investimenti e la concorrenza sleale di prodotti esteri con standard inferiori di qualità e sostenibilità.