Telese Terme. Abbamondi contro l'Amministrazione per l'enorme contenzioso della Piscina Olimpionica

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Angela AbbamondiAngela Abbamondi

Angela Abbamondi, capogruppo di Telese Riparte: "La casa dei cittadini telesini non é più il Municipio, ma il Tribunale".

L'amaro commento esternato dalla capogruppo di Telese Riparte, "emerge analizzando l'operato dell'amministrazione Carofano che, ancora una volta, preferisce puntare il dito verso altri, al malcelato fine di nascondere le proprie responsabilità. La questione odierna e' la Piscina Olimpionica, interna al parco termale, di competenza del Consorzio Idrotermale. Una cattedrale nel deserto mai entrata in funzione e da anni abbandonata al suo destino".

Abbamondi ricorda che dopo i noti atti vandalici che provocarono danni alla struttura per circa 1 milione di euro, il Consorzio Idrotermale, presieduto da Carofano, chiamo' in causa la ditta appaltatrice dei lavori, colpevole di non aver custodito il cantiere, chiedendo alla stessa un maxi risarcimento di un milione di euro. "Sennonche' - sottolinea ancora Angela Abbamondi -  ciò che è emerso dal giudizio di primo grado, conclusosi da poco, è che, al momento degli atti predatori, l'impresa aveva già ultimato i lavori da tre anni e consegnato le chiavi del cantiere, con conseguente passaggio delle responsabilità. In parole povere il Tribunale ha dato torto al Consorzio, condannandolo per di più anche alle spese di lite".

Secondo la capogruppo di Telese riparte, il buon senso vorrebbe che dalle azioni intraprese, soprattutto se negative, si traessero i dovuti insegnamenti ma -lamenta - "purtroppo, questo ragionamento non vale per gli amministratori telesini".

Alla luce di quanto deliberato nell'ultimo consiglio di amministrazione, sottolinea ancora Abbamondi, il Consorzio Idrotermale al primo giudizio (perso) darà seguito con un secondo, il cui esito si prefigura fin da subito scontato.

Per Angela Abbamondi "la sonora bacchettatura del giudice di primo grado non è bastata a far desistere l'amministrazione, ormai nota a tutti per la sua "causidicità". Un'amministrazione che, consapevolmente o per incompetenza ma il risultato non cambia, continua a portare avanti azioni legali scellerate, ai limiti della temerarieta', scaricando la propria responsabilita' su altri. Che poi siano avversari non allineati politicamente è solo un caso.
Proseguendo di questo passo di Telese non rimarrà più nulla. Piuttosto che rincorrere sentenze ci saremmo aspettati proposte concrete finalizzate a mettere in esercizio un impianto sportivo di eccellenza, eventualmente anche con una riconversione d'uso".

"Il Consorzio - evidenzia ancora Angela Abbamondi - gode anche di disponibilita' economiche che il comune non ha visto; ogni anno il bilancio chiude con un cospicuo avanzo di amministrazione ma puntualmente questa liquidità', piuttosto che essere spesa per migliorare il benessere dei cittadini, viene accantonata ed assorbita dal contenzioso. Certo ci rendiamo conto che temporeggiare sulla strada del contenzioso piuttosto che programmare e' molto piu' semplice e richiede meno impegno tanto, la causa vada come vada, a pagare saranno solo e sempre i cittadini. Telese ha bisogno sempre più' di amministratori che con serieta' e responsabilita' individuino le misure più adatte a far ripartire la citta', da troppo tempo ormai ferma in un oblio e circondata da paesi che invece vanno avanti, risucchiando tutto ciò che Telese non riesce a trattenere e sviluppare".



Articolo di Dai Comuni / Commenti