Settimana lunga al Comune di Amorosi, Di Cerbo replica alla Uil Fpl

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Giuseppe Di Cerbo, sindaco AmorosiGiuseppe Di Cerbo, sindaco Amorosi

Giuseppe Di Cerbo replica al responsabile della UIL FPL intervenuto in merito al ripristino della settimana lunga al Comune di Amorosi.

“«Il buon Di Cerbo vive su un altro pianeta e vuole continuare a divertirsi facendo dispetti a cittadini e lavoratori, senza considerare che a tutto c’è un limite di umana sopportazione». Parole e musica di Antonio Pagliuca, segretario responsabile della Uil Fpl sannita intervenuto prontamente sulla questione relativa alla modifica dell’orario di apertura degli uffici comunali. Un comunicato di invettive e accuse indirizzate al sottoscritto e all’istituzione che mi onoro di rappresentare. Non ho mai avuto la fortuna di conoscere Antonio Pagliuca, pertanto non azzarderò invettive e contumelie o di certo non andrò alla ricerca di facili luoghi comuni che probabilmente, visti i tempi, rischierebbero di risultare convincenti ai più”.

Così Giuseppe Di Cerbo sindaco di Amorosi replica al responsabile della UIL FPL intervenuto in merito al ripristino della settimana lunga nel Comune telesino.

“Mi limiterò a sottolineare – ha aggiunto il primo cittadino – che negli scritti del Pagliuca non c’è mai, e dico mai, un seppur minimo riferimento a quelli che potrebbero essere i legittimi interessi della collettività di Amorosi, ne tanto meno traspare che il Pagliuca conosca nei fatti la realtà che prova a descrivere: «Di Cerbo continua a divertirsi facendo dispetti a cittadini e lavoratori, senza considerare che a tutto c’è un limite di umana sopportazione». Parafrasando la prosa del Pagliuca, Giuseppe Di Cerbo non sarebbe altro che un despota, un monarca poco illuminato, che continua a ricoprire la carica di sindaco non si sa bene per quali assurde ragioni magari legittimato da diritti di ereditarietà o di successione dinastica come del resto accade ed è accaduto in altri ambienti forse più noti al Pagliuca. Ma cosa ne sa Antonio Pagliuca, con quali testimonianze, con quali fatti, quali certezze, quali verità, con quali carte, al di là naturalmente dei citati dipendenti comunali difensori della salute pubblica. Mi chiedo, il Pagliuca probabilmente è in possesso di atti processuali, dispositivi di sentenza, condanne in carico al sindaco di Amorosi che certificano il perpetrarsi di una condotta irrispettosa, irriguardosa o addirittura criminosa del
sottoscritto nei confronti dei cittadini e dei dipendenti comunali. A me non risulta e in realtà a nessuno risulta. Il Pagliuca dovrebbe essere a conoscenza, così come del resto è richiamato nella delibera di giunta 48 del 4/5/17, che la nuova formulazione dell’articolo 5 comma 2 del decreto legislativo 165 del 2001, le conseguenti modifiche introdotte dall’articolo 34 del decreto legislativo 150 del 2009, hanno ridisegnato nuovi modelli di relazioni sindacali, prevedendo la sola informazione in ordine a tutte le determinazioni per l’organizzazione degli uffici ed alle misure inerenti all’organizzazione del lavoro ed alla gestione dei rapporti di lavoro, ricomprendendosi in tale ambito, anche i profili concernenti la determinazione dell’orario di servizio degli uffici e le articolazioni dell’orario di lavoro del personale dipendente. Per tale ragione non è stata attivata la contrattazione e la concertazione precedentemente
prevista da norme contrattuali, e che le relazioni sindacali sono state comunque assolte mediante la sola informazione, attraverso l’invio, alla RSU e alle organizzazioni sindacali territoriali di una copia del provvedimento, così come già fatto per la delibera di giunta comunale 48/17. Altri dubbi sorgono anche in relazione alla citata non economicità del provvedimento. Sarebbe a questo punto interessante capire in che modo andrebbe a configurarsi, con il ripristino della ‘settimana lunga’, un aggravio per le casse comunali. Il Pagliuca di certo saprà fornirci lumi, ne sono certo. Del resto è interessante notare che all’epoca del passaggio alla 'settimana corta' fu proprio il sindacato del Pagliuca a dimostrarsi contrario rispetto alla decisione adottata ancora una volta da un’amministrazione da me guidata. Ne sarà contento il Pagliuca che probabilmente non sa, non conosce o ignora, ma allo stesso tempo interviene senza sapere e senza conoscere”.

Poi Di Cerbo conclude. “La nostra azione amministrativa deve rispondere solo ed esclusivamente agli interessi della comunità, nel rispetto delle regole e delle leggi dello stato, con criteri di economicità, efficacia ed efficienza. Il tempo saprà dirci se abbiamo ben operato. Noi ne siamo già convinti. Non neghiamo a nessuno la possibilità del confronto e nei prossimi giorni sono già previsti degli incontri a palazzo Maturi con le rappresentanze sindacali. Se il Pagliuca lo vorrà potrà essere magari l’occasione per scoprire e visitare il nostro bellissimo comune”.

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