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All’Hortus D'Abbraccio mette in scena il Mito di Elena

Benevento - 22:59:31 1824 stampa questo articolo

La kermesse Quattro notti si è conclusa con lo spettacolo Elena. Variazioni sul mito, presentato da Teatro e Società, per la regia di Francesco Tavassi. Interprete Mariangela D’Abbraccio; il testo, valido monologo molto visionario, è di Ghiannis Ritsos, tradotto da Nicola Crocetti.

Rivisitazione moderna del mito classico; gioco in climax di luci e ombre, suoni, parole e immagini che seguono le tonali alternanze della sfera inconscia del personaggio e la trasmettono al pubblico quasi in maniera involontaria ed estrema. Complice la dirompente e fascinosa bellezza dell’attrice, volutamente emblematica e funzionale al senso sotteso del testo; movenze libidinose, lente, ponderate; recitazione “affettata” ma sapientemente tracciata sul caldo e triplice siparietto bianco che funge da scenografia. Elena di Troia si abbandona a sè stessa, ai ricordi, dissertando sul suo animo di donna.

Non di donna qualunque: attraverso Elena prende forma il fantasma maledetto della propria antica bellezza, quest’ultima simbolo di una “resistenza inconcepibile, involontaria” all’opera corruttrice del tempo e della morte, una maschera che si compiace delle remote sembianze avvilendosi nella contemplazione delle presenti.

Tutto assume funereo senso, tutto sembra presagire l’imminente fine. Nel racconto di sé, gli oggetti stessi vivono di una forza comunicativa devastante, di una solenne tragicità. Ma il dramma, la scoperta della vanità “dell’inganno, della fama, dell’illusione, dell’amore, della vittoria”, abbandonano l'angoscioso messaggio per velarsi di tenero, velato e intimo abbandono, di suggerita speranza.
V.F.



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