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Un generoso Raf seduce Benevento cantando l’amore

Benevento - 3:52:59 2206 stampa questo articolo

Sarebbe bastata anche soltanto un’occhiata veloce al pubblico per capire l'atmosfera che si respirava durante il concerto di Raf a piazza Castello, nella penultima serata di “Quattro notti… e più di luna piena”, edizione 2007. Tra la foltissima folla che da sotto il palco si estendeva fino ad un punto imprecisato del corso Garibaldi, c’erano soprattutto coppie.

Di giovani che si scambiavano baci ed effusioni. Ma anche di ultraquarantenni, teneramente abbracciati, che hanno probabilmente affidato al cantautore pugliese la colonna sonora della propria storia d’amore. Ognuno sembrava aver captato la magia di quei minuti, condividendo l’emozione di quelle note con il proprio compagno.

Di certo Raffaele Riefoli (questo il nome completo dell'artista), nella sua esibizione beneventana, non li ha delusi. Per quasi due ore ha parlato d’amore con la sua musica, ripercorrendo i più grandi successi della sua carriera. Mostrandosi un artista generosissimo: perchè ha concesso al suo pubblico le canzoni più conosciute del repertorio, senza fare come altri che si ostinano a proporre brani quasi inediti. Interpretando, non solo cantando, ogni singolo pezzo.
Allargando le braccia come se avesse voluto raggiungere tutti; invitandoli a battere le mani con lui, ma anche salutandoli frequentemente con la mano, come se volesse creare con ognuno un feeling unico e particolare.  

Salito sul palco alle 23,20, con jeans e maglietta nera, ha inanellato uno dopo l’altro brani notissimi, da “Via” a “In tutti i miei giorni” a “Dimentica”. Ma anche canzoni di qualche anno fa, come “Gente di mare”, “Oggi un Dio non ho”, “Cosa resterà degli anni 80”. Ripercorrendo gli oltre vent’anni di carriera, dalla dance di “Self control” (durante la quale ha scherzato col pubblico a botta di ohohohoh), all’ultimo singolo “Salta più in alto”.

Ad accompagnarlo quattro musicisti, con tastiera, batteria, chitarra elettrica e basso. Lui stesso ha suonato la chitarra in più di un’occasione, duettando spesso con la platea che cantava a squarciagola. Ogni canzone è stata un’esibizione a parte, grazie anche alle suggestive scenografie sul fondo e al gioco di luci.
Ha parlato poco Raf, fatta eccezione per il brano intitolato “Iperbole”. “Parla delle apprensioni - ha ricordato - di un padre nel vedere crescere il proprio figlio. Si parla spesso di un futuro catastrofico, perciò spero che questa diventi una canzone del passato e che non conservi lo stesso valore di oggi”.

La piazza è letteralmente esplosa alle prime note della hit “Infinito”, che ha chiuso il concerto. Richiamato a gran voce sul palco, Raf ha poi eseguito altri due brani: “Siamo soli nell’immenso vuoto che c’è” e “Il battito animale”. L’ultimo di una serata che ha visto tanti cuori palpitare, sedotti da un cantautore che ha inondato la città d’amore.
L.V.



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