Sound&Vision: R.E.M. - ÜBerlin

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Al via oggi una nuova rubrica del Quaderno che prende le mosse dalla musica, ma spazia anche in altri campi. Quelli del videoclip, del cinema, dell’arte visiva. Sound&Vision è uno sguardo sulla commistione tra video e suono. E’ l’occhio dell’internauta che approda su siti come youtube per vedere e ascoltare, scovare o riscoprire. Con uno sguardo alla storia e l’altro alla novità. Perché il web è anche questo: un mondo infinito di possibilità in cui recuperare tracce del passato o captare segnali dal futuro.

Hey kids, where are you?
si chiedeva cantando Michael Stipe in Drive (album Automatic For The People). Era il 1992 e i Rem erano già parte del music biz dopo il successo planetario di Out of Time (con la famosa hit “Loosing my religion”) del 1991 che aveva sancito il passaggio da indie-band (periodo e etichetta IRS) ad un suono più mainstream (Warner), facendone una delle rock-band più conosciute e seguite.
A distanza di quasi un ventennio ritroviamo i Rem di Stipe, Mike Mills e Peter Buck (che mai ha abbandonato la sua vocazione di sperimentatore, tante sono le sue produzioni e collaborazioni nell’
underground) a Berlino, per registrare l’album Collapse Into Now, pubblicato l’8 marzo 2011.

La storia della musica spesso è passata da questa città e in ambito rock, ricordiamo il periodo berlinese di Iggy Pop e David Bowie negli anni ’70, gli U2 nel 1990, così come Nick Cave nel film Il cielo sopra Berlino (1987) del cineasta tedesco Wim Wenders (dove si vede una città nostalgica e austera intorno a Potsdamer Platz, prima della riqualificazione di Renzo Piano & Co.).Michael Stipe ha affermato che si è lasciato ispirare dalla città, che ha ritrovato qui atmosfere suggestive per scrivere nuove canzoni e ÜBerlin (uno dei brani dell’album) ne è la testimonianza.
ÜBerlin,
nonostante la germanicità del nome non è il manifesto di questa capitale (la U sta per Ubahn, la linea metropolitana di Berlino). Poteva essere scritta per qualsiasi altra città. La metropolitana, come in ogni città, non solo è spesso il mezzo più rapido per spostarsi ma è anche un luogo (o non-luogo come afferma l’antropologo Marc Augé) dotato di vita propria, perfetto punto d’osservazione per conoscere e cercare di capire gli abitanti di questa grande capitale europea.

hey now

take the u-bahn
five stops, change the station

I Rem hanno sempre attribuito grande valore ai loro testi, tanto che, nella prima fase della loro carriera, Stipe si dimostrava restio anche alla pubblicazione delle sue parole nei booklet degli album, perché l’esperienza della lettura non fosse mai disgiunta da quella dell’ascolto; e qui, inoltre, il testo assume una identità propria nel video clip associato.
Musicalmente, infatti, questo brano rappresenta una piccola gemma pop così come ce ne sono tante nella discografia del gruppo, con il classico stile Rem dove il cantato di Stipe si sviluppa in una melodia intrisa di
spleen. Ma è il video l’elemento davvero innovatore.
Ne sono stati prodotti ben due: uno,
dal risultato pregevolissimo, girato per le strade del quartiere Brick Lane di Londra (caso strano), offrendo uno specchio reale di una città con un assolo di ballo in cammino dell’attore Aaron Johnson, diretto dall’artista Sam Taylor-Wood. Il secondo, invece, diretto dal giovane animatore e graphic designer Nir Ben Jacob che rappresenta uno splendido esempio di kinetic typography (tipografia cinetica, ossia video realizzati esclusivamente animando parole).
Nel video del talentuoso artista della Florida le stazioni della U-Bahn berlinese sono sostituite dal testo della canzone. Ma il fattore innovativo sta nel fatto che ha dato dinamicità alla mappa (della metro) che per sua natura è bidimensionale e statica, creando linee che ti vengono incontro e stazioni (parole del testo) che si animano con la musica. Generando, in questo modo, un movimento, un viaggio vero e metropolitano all’interno della capitale tedesca. Un po’ come quello che potremmo compiere anche noi, spostandoci nelle metropoli moderne fatte di parti, di brani di città non più racchiuse dentro confini spaziali….

hey
now
take the u-bahn…

Giovanni Piacquadio



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