Sound&Vision: VenaViola – Poison

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E’ un mantra sonoro l’inizio di Poison, estratto iniziale del quarto lavoro dei VenaViola – “Smash-Up”: il suono particolare e familiare del piano elettrico del Fender Rhodes annuncia una batteria elettronica programmata (che ricorda molto le sonorità della Roland TR-808, l’archetipo drumming del synth pop ’80), il basso pulsante, presente ma non invasivo, lega il tutto. Su questo tappeto sonoro la voce recitante, carica di effetti vocoder, fa pensare quasi ad un brano di spoken word.
È una intro necessaria per creare quell’atmosfera, quella tensione, quell’intensità sinistra e scura da cui si libera, su un organo continuativo e avvolgente, la voce. Adesso, priva di effetti, ha la possibilità di esprimersi e, libera da aderenze a stili precisi, è capace  finalmente di aprirsi e guidare l’ascoltatore nelle sue sfumature tonali (vera dote della cantante Veta). Così il brano dalle tinte scure si apre ad atmosfere più solari che lo differenziano dalle scritture musicali di altre latitudini.
Difatti la sensazione stilistica più immediata che si percepisce ascoltando il brano è che, seppur con una scrittura aderente a stili indie-pop internazionali (lodevole), sono ben presenti i nostri caratteri e le nostre atmosfere legate alla melodia (nobilitante).
Il tema melodico ha una struttura, una composizione circolare: gira su stesso ma torna sempre da dove è partito ed è vero merito del gruppo che nella scrittura musicale riesce, attraverso l’uso armonico delle partiture musicali, a rendere il brano così accattivante da poterlo mettere in loop continuo senza accorgersi dello start e dello stop nel lettore o su youtube, tale è la sensazione positiva e di benessere musicale che lasciano queste note. Si ha la chiara impressione di compiere un viaggio: è musica atmosferica, cerebrale eppure profondamente fisica quella costruita con sapienza compositiva dal gruppo: la voce di Veta, il basso di Gaetano Vessichelli, il piano rhodes di Anna Salzano, i synth e le programmazioni di Angelo Cusano.
Il progetto VenaViola nasce nell’autunno del 2005 grazie all’incontro musicale tra Angelo Cusano ed il bassista Gaetano Vessichelli; attorno a loro, nel tempo, la formazione è cambiata raggiungendo l’attuale line-up che presenta anche Veta (Teresa Viglione) alla voce e Anna Salzano al piano. Da un suono sperimentale con matrice trip-hop e ambient (Portishead e Brian Eno, i riferimenti) la band ha sviluppato una forma di canzone non snaturando il senso di ricerca dei primi lavori e questo lo si avverte con chiarezza nell’album.
La loro discografia attualmente comprende ben quattro lavori sulla lunga distanza, ricevendo riconoscimenti e apprezzamenti importanti: ricordiamo ad esempio la partecipazione alle selezioni finali di Sanremo Nuova Generazione (ed. 2010). Oltre ad una intensa attività live, i VenaViola possono vantare preziose collaborazioni tra le quali quella con Luca Aquino (che non ha bisogno di presentazioni).
Il gruppo si distingue non solo per aver sviluppato una pregevole estetica musicale: difatti il brano Poison ha come sfondo la problematica dell'emergenza rifiuti in Campania, così come l’intero lavoro che rappresenta denuncia ma anche speranza per una “Bellezza della Terra”. Il video, girato dal talentuoso Umberto Rinaldi, parte dalla discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, ma poteva essere qualsiasi altro luogo, per denunciare soprusi di una cattiva gestione pubblica che ha reso i rifiuti un problema. Al contempo lancia anche e soprattutto un messaggio di riflessione “attraverso la fuga dei due protagonisti (gli attori beneventani Maurizio Tomaciello e Viviana Altieri dal futuro già luminoso) che vuole significare liberazione dal veleno fisico e ambientale, ma anche mentale, dall'idea dell'emergenza per far accettare di tutto alla popolazione”. Il video ha ricevuto una nota di merito dal presidente del Codisam (storico comitato che si batte contro l'insediamento e lo sfruttamento della discarica regionale di contrada Nocecchie) Nicola Colangelo: “Il brano dei VenaViola -ha sostenuto – ha ridato nuova linfa al comitato”.
Una recensione musicale generalmente deve avere una conclusione… Con i VenaViola, però, non ci può essere una fine reale. Come in un viaggio. Un puro viaggio musicale…
Giovanni Piacquadio

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