Benevento: Cdl in frantumi, la versione di Consales (FI) al 'Sabato di Giornale'

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E’ stato presidente del Consiglio Comunale di Benevento dal 2001 al 2006. Ora è consigliere comunale di Forza Italia. Si tratta di Sandro Consales, ospite questa settimana della rubrica “Il Sabato di Giornale”. Con lui analizziamo il primo anno della Giunta Pepe e la situazione interna all’opposizione di centrodestra.

Presidente, l’Amministrazione di centrosinistra è al suo primo giro di boa. Che giudizio sente di esprimere?
Rispetto a ciò che è stato annunciato in campagna elettorale, credo che sia stato fatto troppo poco. Capisco anche che amministrare una città non è semplice, a volte ci si trova dinanzi a problemi inimmaginabili. Perciò tendo ad attendere ancora fino a quando non ci saranno più attenuanti.
Lei parla di promesse non mantenute. A cosa si riferisce?
Avevano detto che avrebbero ripulito la città. Così non è stato. Purtroppo hanno capito che il problema non risiede solo nella gestione locale ma che investe anche una politica più ampia. Anche sul verde, si stanno limitando a portare avanti il progetto che avevamo avviato noi.
Qual è l’elemento maggiore di debolezza di questa maggioranza?
E’ una coalizione troppo variegata. Ci sono differenze di formazione culturale e politica non facilmente colmabili. Su questo scontano più difficoltà rispetto alla passata amministrazione.
E poi?
Non condivido la logica per cui bisogna sempre fare il contrario di ciò che ha portato avanti il centrodestra. Una città così non cammina, c’è bisogno di continuità amministrativa. Tornare sempre indietro per individuare nuovi percorsi non serve a molto. Chi è davvero forte non ha paura di riconoscere i meriti degli altri perché sa conquistarsi la fiducia dei cittadini attraverso il lavoro che svolge.
Questi gli errori. Può indicare qualche pregio?
Francamente non ne vedo. Certamente ho apprezzato la vicenda del Polo Logistico anche se il merito non è dell’Amministrazione ma dei privati che hanno chiesto di venire a Benevento. Bene ha fatto Pepe a dare la disponibilità del Comune. Ora bisognerà realizzare le infrastrutture capaci di sostenere quel polo. E questa la vera prova del nove.

Cosa sente di dire al suo successore Giovanni Izzo?
Bisogna avere rispetto per la maggioranza che ti elegge alla presidenza del Consiglio ma è necessario garantire anche le prerogative di tutti i consiglieri. Perciò tirerei un po’ più le redini all’interno dell’assemblea che sta perdendo un po’ di tono e di autorevolezza. Senza aver paura di essere strattonato da una parte.
Un anno dalle amministrative è passato anche per voi del centrodestra. Quando decidete di analizzare le ragioni della sconfitta?
Credo che una verifica non si farà più. Tutti l’abbiamo chiesta ma mai nessuno si è adoperato seriamente per farla. E questo perché tutti conosciamo il perché della sconfitta anche se abbiamo paura di dircelo tra di noi. La colpa non è di qualcuno soltanto ma di tutti coloro che hanno amministrato la città.
La bocciatura ha finito con il dividervi al vostro interno?
Se lei si riferisce ad diverso modo di fare opposizione tra noi e An, io credo che ognuno esprima se stesso. Entrambe le azioni politiche sono necessarie. Io mi sento un amministratore di minoranza che deve dare un contributo alla città. Rendere defaticante il lavoro della Giunta non aiuta.
Eppure An censura il vostro atteggiamento…
E sbagliano. Io non mi permetto di giudicare il loro lavoro anzi lo apprezzo.
Dinanzi a questa situazione, lei crede ancora all’unità del centrodestra?
Il quadro politico è in evoluzione, non sappiamo ciò che può accadere. E’ prematuro per esprimersi. Se le cose rimarranno così come sono, credo che ci sono le condizioni per tornare uniti alle elezioni amministrative tra cinque anni.
Al Comune c’è tempo. Intanto alla Provincia si vota tra meno di un anno. Cosa intravede all’orizzonte?
Alla fine il centrodestra andrà unito perché ha tutto l’interesse a farlo. Però bisogna attendere cosa succederà nel centrosinistra. La posizione dell’Udc al momento è un po’ particolare.
Sarà Mino Izzo il vostro candidato alla Rocca?
E’ presto ancora per dirlo. Certamente Lui sarebbe un ottimo candidato: è ben voluto da tutti, ha capacità politiche ed è conosciutissimo. A noi farebbe molto piacere se lui decidesse di candidarsi.

In città qual è lo stato di salute di FI?
Paghiamo lo scotto della gestione precedente che non è stata produttiva al massimo. Tanto è vero che alle elezioni amministrative abbiamo avuto una bella batosta. Siamo stati penalizzati dagli elettori, abbiamo perso numerosi consensi. Tuttavia, se il partito recupera il rapporto con gli organi interni ci sarà un lavoro importante. Poi dipende anche da noi, da ciò che ognuno singolarmente riuscirà a dare.
La segreteria cittadina di Matarazzo non è in discussione?
Se lui decidesse di fare un passo indietro io sarei favorevole. Credo che il ricambio faccia sempre bene alla vita interna di un partito.
A proposito di cambi. FI ha registrato l’abbandono di Rosario Guerra che è finito prima nei Diesse e poi negli autonomi…
Per noi è stata una perdita. Non so se per lui è stato un vantaggio passare dall’altra parte. Non giudico la sua decisione ma credo che si sempre utile battersi all’interno di un partito. Quando ci si colloca all’esterno non si ha più la forza e l’autorevolezza per proporre soluzioni.
A Benevento spira il vento dell’antipolitica?
Condivido l’allarme lanciato dal ministro D’Alema. Purtroppo sono cambiate le motivazioni per cui si entra in politica. Prima c’era una spinta ideale e c’erano partiti all’altezza della situazione. Oggi a volte si servono interessi particolari e così i cittadini si allontanano dalla politica.
A questo si aggiungono i costi della politica…
Negli enti locali non è un discorso relativo all’indennità di funzione del sindaco, degli assessori o dei consiglieri ma piuttosto alla prolificazione dei consigli di amministrazione che sono emanazione diretta della politica. Non è possibile che chi non riesce ad entrare per la porta debba necessariamente passare per la finestra. Mi riferisco ai tanti bocciati alle elezioni che trovano collocazione altrove con compensi davvero insopportabili. Su questo bisogna aprire un discorso serio che ci porti alla revisione del sistema.

Pellegrino Giornale





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