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'Il Sabato di Giornale' con Oberdan Picucci dell'Udeur

Benevento - 10:27:11 3157 stampa questo articolo

Ospite al “Sabato di Giornale” è Oberdan Picucci, consigliere comunale dell’Udeur e da mercoledì eletto all’unanimità presidente della Commissione Trasparenza al posto del dimissionario collega di partito Stanislao Lucarelli che è andato a ricoprire la carica di segretario cittadino.

Pucucci sono stati quindi rispettati gli accordi sottoscritti in occasione del congresso cittadino?
Dal primo momento Lucarelli aveva manifestato la sua volontà di dimettersi per svolgere appieno il suo nuovo ruolo politico. Successivamente si è aperta una riflessione all’interno del gruppo consiliare che ha portato alla mia nomina.
Che potrebbe anche riaprire un riassetto delle altre presidenze?
Non credo che ci sarà una nuova ripartizione all’interno della maggioranza. La mia presidenza è frutto soltanto di una sostituzione a causa dei nuovi impegni politici sopraggiunti.
Il rimpasto in Giunta è invece più vicino?
Non lo escludo e non lo ammetto. Certamente la nascita del Partito democratico apre una nuova stagione politica. L’Udeur intende confrontarsi con questa forza politica. Se ci saranno cambiamenti lo vedremo nei prossimi mesi. Al momento lo scenario è ancora aperto a diverse soluzioni.
Lei è stato chiamato ad una carica rilevante nonostante sia alla prima esperienza consiliare. Riuscirà a reggere le continue fibrillazioni interne?
Politicamente mi sento una persona umile, pronta ad ascoltare e ad imparare. Essere presidente di una commissione è motivo di orgoglio ma anche un onere pesante. Intendo perseguire la strada tracciata dal mio predecessore così come ho dichiarato subito dopo la mia elezione. Vorrei sottolineare che l’Udeur è un partito che sui giovani ha investito: basti pensare che siamo 11 consiglieri di cui 3 intorno ai 30 anni. Abbiamo dimostrato con i fatti che il nostro partito ha una classe dirigente giovane: Luigi Trusio alla Commissione Cultura, Luigi Scarinzi all’assessorato alle Politiche Sociali e Francesco De Pierro come capogruppo.

Faccio notare che si tratta di giovani con solide tradizioni politiche alle spalle…
Al di là del cognome che porti e dalla potenza che la famiglia può trasformare in voti, il percorso politico va costruito indipendentemente da questi fattori. Anch’io ammetto di aver avuto un grande contributo elettorale da parte di mio padre, ma al successo elettorale deve seguire un’azione personale che conti sulle proprie forze e capacità.
Il centrosinistra ha scommesso sui giovani dei partiti ma anche su quelli della città?
Un’Amministrazione giovane non può non guardare ai giovani della propria città. Tanto più che sono stati proprio loro a determinare in questo senso il risultato elettorale. Ma al di là del colore politico, intendiamo seguire sempre con maggiore attenzione le politiche giovanili.
Eppure l’opposizione afferma che a questa Amministrazione manca un’idea forte per questa città…
Sinceramente non sono d’accordo. Noi abbiamo grandi progetti in cantiere: ricordo solo la riqualificazione del Rione Libertà e il polo logistico di Contrada Olivola. Ma c’è anche una grande attenzione al sociale e all’ambiente. Auspico una discontinuità sulle politiche culturali che è un settore che cammina lentamente. E’ la critica che sento maggiormente tra le persone che incontro per strada.
Che cosa non va nell’operato dell’assessore Del Vecchio?
I grandi eventi tirano. Pensiamo a “Quattro Notti” per i numeri che riesce a raggiungere. “Città Spettacolo” credevo potesse essere diversa, più vicina alla gente. Insomma, c’era bisogno di altra impostazione e organizzazione.

Ora i maligni penseranno che l’Udeur vuole mettere le mani anche sulla cultura…
Assolutamente non è così. Credo però che bisogna uscire da alcuni schematismi: io non difendo tutto ciò che fa il centro sinistra. Perciò credo che uno sforzo in più si debba porre sul fronte culturale.
Come si supera questa ondata di antipolitica?
Il ministro Mastella è diventato il capro espiatorio di questa vicenda. Per fortuna questo accanimento sta facendo conquistare enormi consensi all’Udeur. L’antipolitica quando è faziosa non produce niente di buono. Si voleva colpire Mastella perché è un politico scomodo che dice le cose che pensa e in cui crede.
Non vi imbarazza questa situazione?
No perché è nel momento in cui si viene attaccati che si fa quadrato e viene fuori l’attaccamento alla forza politica in cui si milita.
Esiste il problema dei costi della politica?
Certo anche se non so se il male di tutto è il numero elevato dei consiglieri comunali, provinciali e regionali. Sono le spese accessorie che vanno eliminate. In un regime di federalismo amministrativo, gli enti locali hanno assunto una grande importanza. Quindi non vorrei che si riducesse la rappresentanza locale.

Poi c’è il problema della lottizzazione…
Da sempre alcuni ruoli sono figli di indicazioni politiche. La lottizzazione esiste in alcune nomine politiche ed è certamente un limite. Si prediligono i numeri e non le professionalità e le competenze.
Accanto a ciò la gente si aspetta una politica che decida…
Ma non è sempre facile se si pensa che bisogna operare a 360 gradi, ascoltando tutti, confrontandoci con le associazioni di categoria, i sindacati, i comitati di quartieri. Decidere significa anche tener conto di ciò che ti chiedono i cittadini ma ciò presuppone saper aspettare.

Pellegrino Giornale



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