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Tasse comunali, i dubbi di De Luca al 'Sabato di Giornale'

Benevento - 9:54:10 2353 stampa questo articolo

Ospite del “Sabato di Giornale” è Nicola Danilo De Luca, capogruppo della Margherita a Palazzo Mosti e presidente della Commissione consiliare Affari Istituzionali. All’interno della maggioranza è il principale sostenitore del rinvio del provvedimento riguardante la privatizzazione della gestione dei tributi comunali. Nonostante le estenuanti mediazioni del sindaco Fausto Pepe, il diellino mantiene i distinguo.

La delibera di Giunta non passerà nel Consiglio Comunale convocato per lunedì sera?
Ad oggi stiamo valutando e non si esclude un possibile rinvio del punto all’ordine del giorno. Se dovesse essere votato, la Margherita proporrà alcuni emendamenti.
Quali modifiche chiedete?
Secondo noi la gara non deve essere fatta attraverso l’appalto concorso ma utilizzando il massimo ribasso. L’azienda che prenderà di meno avrà il titolo per accreditarsi la gara e quindi il servizio. Questa modifica è fondamentale per noi della Margherita per poter aderire ad un’ipotesi di avallo del provvedimento.
Il flop di lunedì scorso, quindi, non è imputabile ad un’assenza fisiologica dei consiglieri?
Non è assolutamente vero. La maggioranza era presente. E’ stata fatta una scelta precisa per far decadere il numero legale. La Margherita non ha condiviso questo percorso, avremmo preferito che si fosse andati in Consiglio Comunale e rinviato il punto all’ordine del giorno. Quando la maggioranza ha i numeri è sbagliato non celebrare le sedute. Bisogna assumersi le proprie responsabilità anche perché non c’è nessuna lacerazione all’interno del centrosinistra. Purtroppo abbiamo offerto un’occasione alla minoranza per dire che siamo divisi.
E’ certo difficile affermare il contrario…
Non è vero. Ci stiamo confrontando tanto è vero che questa settimana è stata molto proficua. Il sindaco, con grande disponibilità, ha subito convocato sindacati, comitati di quartiere e associazioni e il dibattito ha offerto spunti utili alla riflessione.

La concertazione non andava fatta prima dell’approvazione in Giunta della delibera?
Questo non lo deve chiedere a me. Certamente è tra le cose che il nostro gruppo consiliare ha richiesto da tempo. Bisogna tener presente che c’è stata l’estate di mezzo che ha comportato un’accelerazione eccessiva su una questione che andava approfondita maggiormente.
L’assenza della maggioranza in Consiglio può essere interpretata come un atto di sfiducia nei confronti dell’assessore alle Finanze Boccalone?
Non si è trattato di questo. Piuttosto è stata espressa la volontà di approfondire una questione. Lo stiamo facendo anche se con un po’ di ritardo.
Eppure il centrodestra chiede una verifica politica della maggioranza. Secondo lei è necessario un tagliando?
Per mio costume non sono abituato a guardare in casa altrui. Se fossi nei panni dell’opposizione, io mi preoccuperei di guardare ai loro problemi interni. Quando si è al governo le difficoltà sono fisiologiche e poi riguardano solo difetti di comunicazione.
Ci sarà un rimpasto in Giunta?
Lo abbiamo detto in varie occasioni: fa testo il dato elettorale emerso alle elezioni comunali del maggio 2006. Anche perché se volessimo correre dietro a tutti movimenti di consiglieri, il sindaco dovrebbe cambiare squadra ogni giorno. Ciò non esclude che possano esserci cambi ma sempre rispettando i pesi stabiliti dall’elettorato.

Il suo coordinatore provinciale Pepe ha parlato di un’Amministrazione che vive alla giornata. E’ d’accordo?
Pepe non ha inteso esprimere un giudizio così pesante. Tuttavia noi paghiamo lo scotto dei principianti. Siamo partiti solo un anno e mezzo fa anche se i risultati positivi sono già stati raggiunti. Purtroppo non sempre sappiamo comunicarli all’esterno.
Lei aderirà al Partito Democratico?
Certamente anche perché sono stato tra i primi a salutare positivamente questa novità politica. Sarà un momento di chiarimento della vita politica nazionale. Mai come oggi è importante che i cittadini si riapproprino della politica. Il PD sta anche sollecitando una semplificazione del sistema che è attanagliato in troppi particolarismi.
A quale cordata si iscrive?
Alla segreteria regionale appoggio Tino Iannuzzi che poi è collegato a Walter Veltroni.
Non ci sono state troppe polemiche sulle liste da presentare?
E’ fisiologico che ciò accada. E poi la democrazia è anche questo: dare spazio alla partecipazione anche se poi bisogna essere in grado di catalizzare il consenso.

Dopo il 14 ottobre a Palazzo Mosti ci sarà il gruppo consiliare del PD?
E’ nelle cose. Ci sarà al Comune di Benevento ma anche altrove. Non stiamo scherzando con questa operazione.
Perché allora non avete già dato vita ad un gruppo unico con i Diesse?
Perché lei non tiene conto che tutto passa attraverso i politici che sono nelle istituzioni e quindi c’è bisogno di confronto, di mediazione e i tempi si allungano. Ma questa volta non mancheremo all’appuntamento.
Nel nuovo gruppo ci sarà anche Giovanni Zarro, convinto ulivista della prima ora ma dissidente della Margherita?
So che Zarro parteciperà alle primarie con la lista di Sandro De Franciscis (presidente della Provincia di Caserta, sponsorizzato a Benevento da Carmine Nardone, NDR). Presumo che certamente sarà della partita ma per saperlo davvero bisogna chiederlo a lui.
Chi sarà il leader sannita del PD?
Ci sono persone qualificate che con il tempo e il lavoro serio hanno conquistato la fiducia della gente che vogliono rappresentanti che si danno da fare.

Pellegrino Giornale




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