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Udc spaccata: al 'Sabato di Giornale' parla solo Santamaria

Benevento - 10:9:18 2549 stampa questo articolo

La querelle all’interno dell’Udc prosegue. La commissione nazionale di garanzia non ha ancora emesso il giudizio finale sul ricorso presentato da Gianfranco Ucci e Mario Pasquariello circa la regolarità dell’ultimo congresso provinciale. Da parte loro hanno espresso la volontà di non rilasciare dichiarazioni al fine di agevolare il lavoro romano. Parla, invece, il segretario provinciale Gennaro Santamaria che, al “Sabato di Giornale”, spiega lo stato dell’arte.

Segretario a che punto è il lavoro sul ricorso?
La commissione sta esaminando la documentazione che Erminia Mazzoni ha presentato in quanto responsabile del procedimento congressuale. Contestualmente c’è stata l’audizione delle parti interessate e quindi potrebbe esserci un pronunciamento entro due settimane. Accanto a questo, c’è il tentativo, portato avanti dal segretario nazionale Cesa, per cercare un compromesso di carattere politico. Ad oggi la mediazione non ha trovato uno sbocco positivo ma spero che si possa giungere alla sospensione del giudizio della commissione per nominare un mediatore.
Quindi il commissariamento è escluso?
Non ci saranno assolutamente organi straordinari in sostituzione di quelli ordinari. Il mediatore servirebbe solo a favorire la transazione tra le parti.
Nonostante l’asprezza dei toni, lei è sempre favorevole al dialogo con Ucci e Pasquariello?
Assolutamente si in quanto considero una risorsa la presenza degli amici che in questo momento contestano il risultato congressuale. Mi adopererò affinché non abbandonino il nostro tetto. Però tutto deve avvenire nel reciproco rispetto dei ruoli che temporaneamente ricopriamo. Mentre si attende che la giustizia interna faccia il proprio corso, è bene non esasperare i toni e non inibire il sottoscritto di esercitare le funzioni di segretario provinciale.
Da qui la provocazione di non riconoscere il capogruppo Ucci?
Certo perché se dovessimo essere formali allora bisognerebbe anche chiedersi chi rappresenta il gruppo consiliare a Palazzo Mosti. Forse solo la volontà di due consiglieri. Ma se un gruppo è riconducibile ad un partito deve anche seguire la linea politica di quel partito. Nel momento in cui si denuncia la rappresentanza degli organi statutari, questo collegamento non è affatto assicurato.

Al di là delle schermaglie, in questa vicenda non crede che l’Udc ci abbia perso?
Questo è fuori discussione. Noi ci siamo sempre presentati come una forza politica equilibrata, moderata, capace di discutere al proprio interno. Quello che sta accadendo rischia di scardinare questo patrimonio di immagine che avevamo costruito nel tempo. E’ una preoccupazione che ho anche rappresentato al segretario nazionale.
Se per ricomporre la frattura le venisse chiesto di fare un passo indietro, lei sarebbe disponibile?
No perché significherebbe inficiare la volontà della platea congressuale. Diversamente possiamo individuare tutte le soluzioni possibili. Voglio anche precisare che il ricorso presentato è strumentale e nasconde ragioni di ordine politico che al momento non riesco a capire. Poteva esserci una sana competizione interna con opzioni diverse ma così tutto questo non emerge.
L’Udc si sta preparando alle elezioni provinciali affermando che vengono prima i contenuti e poi i contenitori. Significa che potrebbero maturare anche alleanze diverse dalle attuali?
Non lo escludiamo. Vorremmo tentare di evitare ciò che accaduto in questi anni e cioè che si sta insieme per uno schema fisso ma non perché si condivida qualcosa. E’ allora opportuno chiarirsi ed è palese che se si individuano alcune convergenze con delle forze politiche sarà più facile allearsi, vincere e governare. Però ora siamo impegnati in un lavoro serio per individuare linee di sviluppo e priorità.
Erminia Mazzoni non esclude un polo dei moderati alla Rocca…
Noi abbiamo una posizione critica rispetto a questo assetto di alleanza bipolari che sono finalizzate sono a vincere le competizioni ma non ad assicurare un governo duraturo e saldo. Siamo per il superamento di questo sistema attraverso un patto tra simili sul campo valoriale e programmatico. Avendo questa impostazione anche i comportamenti saranno consequenziali.

Questo centrodestra vi sta un po’ stretto?
Valutiamo ancora anche se si stenta a fare un lavoro collegiale in sede provinciale e regionale. Per quanto ci riguarda siamo disponibili a confrontarci con tutti ivi compresi i partiti della Cdl.
Nasce il Partito democratico. Vi interessa ciò che sta accadendo sull’altro fronte?
Ritengo che il processo di costruzione del Pd sia positivo anche se per come è avvenuto non è molto entusiasmante. Però va apprezzato il coraggio che hanno avuto le classi dirigenti di Ds e Margherita di mettersi in movimento e creare un elemento di novità che ha messo in moto l’intero quadro politico. Per quanto ci riguarda, noi stiamo cercando di fare la stessa cosa tentando di andare oltre l’Udc per la costruzione di un grande partito moderato.
Il Pd rafforzerà la Giunta Comunale di Benevento?
Partiamo dalla valutazione che la coalizione di centrosinistra è molto squilibrata al suo interno. La presenza del Pd finirà per accentuare le tante fratture interne che molte volte vengono anche sottaciute. Forse nel medio periodo potrebbe riequilibrare le cose perché bisognerà fare ordine in base ai nuovi rapporti di forza. Detto questo, ciò che ci preoccupa maggiormente è che a questa Amministrazione manca una idea forza per questa città. Noi abbiamo esercitato un’opposizione responsabile per permettere ai nuovi amministratori il rodaggio necessario ma con onestà si stenta a comprendere qual è la visione del centrosinistra per il futuro di questo territorio.

Pellegrino Giornale



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