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'Il Sabato di Giornale' con l'assessore De Lorenzo

Benevento - 10:14:41 2307 stampa questo articolo

Questa settimana Giuseppe De Lorenzo, assessore alla Mobilità del Comune di Benevento, è l'ospite della rubrica “Il Sabato di Giornale”. Con lui abbiamo fatto una panoramica sull'attività amministrativa svolta in questo primo anno e sulle principali questioni politiche.

Assessore, secondo l'ex sindaco D'Alessandro il bilancio del suo primo anno di assessorato è fallimentare. Condivide la sua valutazione?
D'Alessandro farebbe bene a tacere visto che i cittadini si sono già espressi sul suo lavoro mandandolo a casa. Io continuo la mia attività serenamente e attendo di sottopormi nuovamente al giudizio degli elettori quando verrà il momento.
AN l'ha accusa di aver inaugurato la stagione dei veleni con la storia delle contravvenzioni illegittime. E' un attacco alla vecchia Amministrazione?
E' l'opposizione a voler fare solo polemiche e a non vedere il problema nella sua complessità. Nel momento in cui il comandante dei Vigili Delvino mi fa avere una relazione tecnica dettagliata in cui si dice che la delibera del 2000, firmata dall'allora sindaco Viespoli, è illegittima e illegale, credo che era necessario far saltare il coperchio dalla pentola. Questo significa che gli addetti alle strisce blu non possono elevare contravvenzioni perché non sono dipendenti comunali. Qui bisogna mettersi insieme per trovare una soluzione visto che rischiamo di togliere ingiustamente i soldi ai nostri concittadini.
Che nelle prossime ore potrebbero anche ribellarsi?
Infatti, credo che ancora l'opinione pubblica non abbia avuto modo di comprendere cosa è accaduto. Stiamo bene attenti. Qui parliamo di cifre considerevoli. In un solo anno si parla di 800 milioni di vecchie lire. Se ciò corrispondesse al vero, siamo dinanzi ad un fatto di estrema gravità.
Ora De Lorenzo si schiera dalla parte dei cittadini. Ma lei non era per la tolleranza zero?
Le norme vanno rispettate, non possiamo immaginare di essere una repubblica delle banane. Ciò significa fare ordine in una situazione di estrema confusione: non ci sono vigili a sufficienza e non si possono elevare multe nell'illegalità.
In questo primo anno lei ha risolto la vicenda del comandante della Polizia Municipale. E' vero che Francesco Delvino le è stato indicato da casa Mastella?
Non è assolutamente vero. Io chiesi aiuto a casa Mastella quando si pose il problema di Tosato. Non vorrei che si dimenticasse ciò che avveniva nel comando e che tutti i miei predecessori per 30 anni avevano nascosto. Erano risse da cortile tutti i giorni senza nulla togliere alla professionalità degli interessati. Io chiamai il ministro Mastella per avere un imput visto che ero un profano del campo ma lui mi diede carta bianca. Successivamente tra le tante ipotesi quella di Delvino mi è sembrata la più intelligente.
Basterà un nuovo comandante per risolvere tutti i problemi dei vigili urbani?
Fino ad un anno fa stavamo senza un regolamento in spregio ad una legge del 2000. Delvino ha formulato una bozza che io ho inoltrato a tutti i consiglieri. E' un primo passo certamente. Ma il problema vero è un altro.
Quale assessore?
E' la quantità dei vigili. Abbiamo 7 ufficiali e 43 vigili, in tutto 50. Benevento dovrebbe averne 102 se consideriamo un vigile ogni 600 abitanti. Purtroppo non c'è soluzione perché la Finanziaria vieta le assunzioni. Siamo praticamente fermi ai numeri del 1965, peccato che la città è cambiata, è aumentata la popolazione e sono sorti nuovi quartieri.

Aumentano i disagi per i commercianti nel centro storico. Avete intenzione di apportare qualche correttivo alla viabilità collaterale del Corso Garibaldi?
Io sto cercando di fare quello che è nelle mie possibilità tenendo conto che abbiamo una macchina comunale farraginosa e lenta. Purtroppo regna l'apatia anche in queste stanze e molti progetti trovano difficoltà a passare. Noi volevamo fare un accordo con l'Università ma anche qui ci hanno bloccato gli ordini professionali. Eppure questa era una strada facile perché davamo spazio ai giovani e riducevamo i costi delle consulenze. Ma nulla da fare. Quando c'è una proposta sorgono subito i problemi. Non si tratta solo del centro storico. Qui bisogna mettere mano a tutto il piano traffico che non può essere continuamente rivisto con piccoli correttivi ma bisogna adeguarlo alle esigenze della città.
Traffico ma anche parcheggi?
Certamente va fatto anche un serio piano parcheggi. Boccalone e compagni dovrebbero spiegare alla città perché quando hanno deciso di chiudere il corso non si sono preoccupati affatto dei parcheggi e della viabilità alternativa. Questo è stato un problema che non li ha toccati.
Intanto che aspettiamo il piano parcheggi, facciamo aumentare le tariffe al megaparcheggio?
Siamo stati costretti a farlo e anche questo dovrebbe spiegarlo Boccalone. Bastava un altro anno in queste condizioni economiche e l'Amtu avrebbe chiuso per dissesto. Un fallimento evitato grazie all'aumento delle tariffe che poi sono state portate ai livelli delle altre città italiane. E' vero che abbiamo mantenuto una sorta di privilegio per i dipendenti comunali, ma non mi sembra una cosa scandalosa perché in ogni settore della vita pubblica avviene così.
Ma se di sacrificio si trattava era bene chiederlo a tutti?
Io volevo risolvere la questione in un altro modo recuperando l'area abbandonata vicino al megapargheggio ma purtroppo la Soprintendenza non ci ha autorizzato. Quella poteva essere una soluzione per i dipendenti comunali, offrendo loro uno spazio riservato per la sosta.

Veniamo alle vicende più strettamente politiche. La sua fiducia nel sindaco Pepe è stata mal riposta?
Il mio rapporto con Pepe era buono un anno fa ed è diventato ottimo nel tempo. Questo dipende da due fattori. Io ho avuto la massima libertà di azione, non sono mai stato ostacolato in nulla. E poi mi ritengo un uomo libero. Non ho chiesto nulla al sindaco né per me né per i miei familiari.
Come definisce i rapporti interni alla Giunta?
Sono buoni anche se ognuno porta con sé il proprio carattere e il proprio temperamento. Per quanto mi riguarda le riunioni di Giunta potrebbero durare anche 5 minuti. Sono pronto a firmare anche una carta bianca a Pepe perché ho fiducia nell'integrità morale e nella serietà politica del nostro sindaco.
Lei traccia quindi un quadro positivo per questa nuova Amministrazione?
Certamente sì anche se ci sono sempre lati negativi che possono essere corretti. D'altronde nessuno è perfetto.
Lei è in Giunta con il figlio di Mario Scarinzi con cui ha ingaggiato una violenta battaglia legale. Non le crea un po' di imbarazzo questa situazione?
Tutti gli assessori per me sono come dei fratelli. Con Luigi Scarinzi ci ignoriamo a vicenda, per me lui non esiste. Qui non è una questione politica attenzione. Il male che ho ricevuto da Scarinzi padre non lo perdonerò mai. Queste cose non si dimenticano.
E' contento dei nuovi vertici del suo partito?
Mi soddisfa la soluzione trovata in città con Lucarelli. Con Annio Majatico il problema non si pone perchè il nostro rapporto va al di là della politica. Ma vorrei aggiungere un altro elemento. Io ho combattuto per anni la politica mastelliana. Dopo un anno di esperienza con loro, posso dire di trovarmi in una famiglia. Mi sono dovuto ricredere sul conto di Clemente Mastella che considero uno dei miei migliori amici.
E se le chiedesse di passare con lui al centrodestra, così come si paventa in questi giorni?
Quando si sta in un partito bisogna rispettarne le regole. Una proposta del genere però è un po' azzardata per me. Io ho scelto di non candidarmi con D'Alessandro che mi ha corteggiato fino all'ultimo momento. E poi vengo da una famiglia di sinistra. Ma ho smesso di essere un battitore libero e quindi mi adeguo alle decisioni che verranno prese dal gruppo. Certo mi auguro che questo non si verifichi, perché per me sarebbe traumatico. Ma diciamo che la politica è evoluzione...
Quindi lei ha smesso di soffiare sul vento dell'antipolitica?
Ho fatto tante battaglie in 13 anni ma ho compreso che la politica idealista la gente non la comprende. Tutti mi osannavano ma poi votavano altri. La gente vuole che tu gli risolvi i problemi quotidiani, vuole che ti interessi della sua vita. Oggi i cittadini sono alla ricerca del politico amico e non dell'idealista.

Pellegrino Giornale



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