Benevento -

Giovani in politica, Ricciardi (AN) al 'Sabato di Giornale'

Benevento - 9:52:25 2413 stampa questo articolo

Luca Ricciardi è il presidente di Azione Giovani di Benevento. Nonostante la sua giovane età, nella scorsa consiliatura è stato consigliere comunale nelle fila di Alleanza Nazionale. A lui abbiamo rivolto alcune domande per la rubrica settimanale “Il Sabato di Giornale”. Attenzione puntata sulle vicende interne ad AN e sull’impegno dell’Amministrazione Comunale a favore dei giovani.

L’uscita di scena del presidente Capezzone favorirà l’unità del partito?
Il congresso provinciale ha voluto sancire una nuova fase. E’ stata data la possibilità a tutta la classe dirigente di ripensare il proprio impegno. Nonostante ciò, è presto per dare riflessioni sul nuovo corso. Tuttavia credo che se prevarrà ancora la logica settaria dei gruppi e della chiusura interna non allargheremo il nostro orizzonte politico. Al momento è doveroso dare credito politico a tutti.
Verrillo è l’uomo adatto a condurre il partito verso una nuova visione?
Non è un problema di persone ma di contenuti. Dobbiamo dimostrare l’unità del partito attraverso i fatti, rompendo con alcune logiche che hanno determinato una diatriba infinita per proiettarci nel mare aperto e intercettare quel consenso che la destra merita. Del resto Verrillo ha capacità di mediazione.
Non è una questione di uomini. Eppure sembra che Viespoli si confermi il padre-padrone di AN…
Viespoli è il leader della nostra comunità. La classe dirigente può averlo come riferimento nonostante lui sia autorevole esponente della classe dirigente nazionale. Ha dimostrato di saper vincere sfide importanti. Per noi è il valore aggiunto dell’azione politica.
Lei come giudica il movimentismo del gruppo consiliare di AN a Palazzo Mosti?
Questo movimentismo ritengo sia produttivo e necessario, ma non sufficiente. Dico questo partendo da un’analisi del contesto in cui nasce questa opposizione. Temo che la lotta all’arma bianca contro le delibere non basti. Non dobbiamo dimenticare che noi abbiamo innanzitutto un’altra opzione politica rispetto al centrosinistra che è un sistema di potere e di clientele. E’ sul piano della iniziativa politica alternativa che dobbiamo aumentare i nostri sforzi.

Lei evidenzia i limiti del centrosinistra ma il vostro schieramento non sembra così compatto…
E’ chiaro che ci sono delle responsabilità da parte del centrodestra. Quando abbiamo esaurito la spinta innovatrice e modernizzatrice, valutando che solo il buon governo bastasse a farci vincere le sfide della complessità della politica di oggi, siamo caduti in errore. Purtroppo manca un dato di coalizione. Siamo in una fase in cui bisogna fare uno slancio in avanti se vogliamo condurre una forte battaglia politica. La coalizione così diventa un valore da salvaguardare. Io sono per il primato della politica e non della primogenitura. Finora non c’è stata un’analisi seria della nostra sconfitta elettorale alle Amministrative.
Lei fa un’autocritica rispetto al governo del centrodestra in città. Quali sono stati gli errori compiuti?
Purtroppo la spinta politica è venuto a mancare. La destra vince quando è capace di spingere sull’innovazione, sulla modernità, di porre un’opzione chiara ed esaltante rispetto alla politica della sinistra che è vecchia e non fa entusiasmare. Quando la destra perde il suo ruolo e la sua funzione, automaticamente ritornano i vecchi modelli che riescono nella loro impresa. Non si è capito che bisognava dare un nuovo slancio all’Amministrazione ma soprattutto una comunicazione comprensibile ai cittadini.
Tornando ad AN, qual è il ruolo che i giovani esercitano nel partito?
Al congresso abbiamo avuto parole critiche rispetto all’interlocuzione che il partito ha avuto con Azione Giovani. Il nostro bacino è una risorsa preziosa per AN. Ma se il modello non è inclusivo certamente si apre una criticità generazionale. Non mi riferisco solo ad Azione Giovani ma anche ai quarantenni che hanno lavorato bene ma che rimangono esclusi. Anche loro sono i giovani della politica.
Su questo siete stati superati dal centrosinistra che ha in Consiglio numerosi consiglieri giovani…
Questo è un fatto sicuramente positivo che aiuta tutto il sistema politico. Anche la nostra classe dirigente deve accettare nuove sfide.

Ma gli uomini nuovi del centrosinistra stanno portando avanti un nuovo modello di governo in città?
Non mi sembra che ci sia una scommessa sui giovani, basti vedere anche le polemiche nazionali nel nascente Partito Democratico dove erano stati esclusi i giovani dal comitato promotore. La sinistra è vecchia e non punta sulla modernizzazione.
I gruppi giovanili del centrosinistra hanno chiesto al Comune di dare vita al Forum della Gioventù. Condivide la proposta?
Certamente perché uno strumento valido che potrebbe realizzare una partecipazione dal basso. Nel 2003 fui proprio io a presentare il progetto del forum comunale della gioventù a Benevento. Da quella data oltre 30 comuni della provincia hanno adottato quella impostazione. Benevento poteva essere capofila di questa esperienza, l’amministrazione mancò questo obiettivo per demerito suo. Temo che il discorso avviato in queste settimane dal centrosinistra possa essere condotto con il metodo della lottizzazione. Perciò mi farò promotore di un confronto anche con l’assessore Del Vecchio affinché si giunga ad un’impostazione seria e autorevole e non strumentalizzata.
Negli anni scorsi si è avuta una fioritura di progetti rivolti alla formazione al lavoro dei giovani. Ora che fine faranno?
L’Amministrazione di centrodestra aveva posto in essere degli strumenti specifici per la valorizzazione delle risorse giovanili a Benevento. Informagiovani metteva a sistema tutte queste opportunità che sviluppavano buone esperienze. Nel tempo si sono rivelate proposte importanti perché tanti giovani hanno avuto la possibilità di parteciparvi e di determinare prassi positive. Quella è stata una fase positiva che non è stata completata.
Per finire. Lei sta ancora aspettando le dimissioni di Capezzone per rientrare in Consiglio Comunale?
No. Come presidente provinciale di Azione Giovani e dirigente nazionale mi sono ritagliato uno spazio politico importante. I due voti che mi sono mancati mi rafforzano nella convinzione di essere utile alla città anche senza essere consigliere comunale.

Pellegrino Giornale



Articolo di / Commenti